Manutenzione del paesaggio e riduzione della vegetazione

L'abbandono della coltivazione e dell'uso del bosco ha determinato negli ultimi decenni una crescita continuativa della vegetazione attorno alle pareti e sulla sommità. Ciò ha modificato in tempi relativamente brevi la visibilità delle pareti di arenaria taluni grandi massi che caratterizzavano il paesaggio in particolare sul versante ovest.

Per mantenere i tratti identitari del paesaggio della Pietra, compromessi dall'interruzione delle pratiche selvi-colturali tradizionali, il Parco Nazionale con la collaborazione delle locali Sezione CAI e dell'associazione Alpini, ha voluto ripristinare la visibilità del "Sassolungo", masso erratico dalla caratteristica forma piramidale storicamente visibile da Castelnovo ne' Monti.

Contestualmente è stato aperto e ripristinato un sentiero perimetrale che corre lungo il confine del Parco e che sta diventando un nuovo frequentato percorso di conoscenza dei aspetti e prospettive della Pietra sinora poco conosciute.

Al tempo stesso il Parco nazionale attraverso due successivi interventi finanziati dal Piano di Sviluppo Rurale ha intrapreso alcune opere di riduzione della vegetazione arborea. Si tratta di attività realizzate "in punta di piedi" e con grande prudenza, nella consapevolezza che il valore della Pietra è altissimo, i suoi equilibri sono delicati, e che le azioni "innovative", diverse dalla manutenzione, potrebbero non migliorare o forse anche involontariamente degradare l'insieme del paesaggio di Bismantova.

Il progetto più recente, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con la Misura 227, "Sostegno agli investimenti forestali non produttivi", ha previsto un processo di restauro ambientale e paesaggistico che deve essere sviluppato nel tempo (un piano di 5-10 anni) e poi mantenuto.

Tre sono state le aree d'interveto, per altro le più transitate e frequentate dai visitatori: l'accesso alla Pietra costituito da Piazzale Dante; l'area tra Piazzale Dante, la Foresteria, il Rifugio della Pietra e l'Eremo; le aree boschive e arbustate; il pianoro sommitale; i sentieri e gli stradelli del percorso intorno alla Pietra oltre al citato Sasso Lungo nel versante nord-ovest.

Il progetto contempla diversi interventi a partire dal mantenimento e il recupero del prato e delle radure sommitali nonchè la cura dei boschi, in particolare sotto all'Eremo. Si è proceduto alla sistemazione di alcuni tratti di sentieri del percorso ad anello alla base della rupe con apertura di viste panoramiche e varchi nella vegetazione intorno ai massi più importanti e alle pareti rocciose. E' stata realizzata una staccionata nello slargo ubicato alla fine della scalinata e sulla curva-tornante della strada che porta dal piazzale all'Eremo, ciò perfezionerà il percorso e lo metterà in sicurezza. Non ultimo, il Parco Nazionale in collaborazione con il CAI, ha realizzato una serie di cartelli esplicativi e segnaletica ad hoc per consentire un uso al tempo stesso più facile.

 
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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