Sologno, paese del Parco Nazionale e simbolo della Cittadinanza affettiva.

Trecento persone in piazza per la classica polentata e per festeggiare i 34 nuovi cittadini di “Parco nel mondo”.

( Sassalbo, 19 Agosto 2010 )Sologno, Villa Minozzo - La polentata in piazza della settimana di ferragosto è un appuntamento tipico dell’estate solognina, ma quest’anno c’era un motivo in più per ritrovarsi e far festa: il paese è diventato a tutti gli effetti parte del perimetro del Parco Nazionale, così come avevano richiesto proprio i suoi abitanti qualche anno fa. La serata organizzata dalla Pro loco ha visto la partecipazione di oltre trecento persone ed è stata anche l’occasione per rafforzare ancor di più il legame tra il paese e l’Ente Parco, già avviato con diversi progetti come quello della produzione della caratteristica calce rosa o quello concluso recentemente, per il ripristino e la valorizzazione ambientale degli storici castagneti. Non si poteva trovare occasione migliore di questa per consegnare nuovi attestati di Cittadinanza affettiva del progetto ‘Parco nel mondo’ ai solognini che vivono a Genova, a Milano o nella pianura reggiana, ma conservano nel cuore il paese delle proprie radici e continuano ad essere parte attiva e presente nella comunità d’origine. Sologno infatti, come molti borghi del nostro Appennino, è composto in pari percentuale dalla cittadinanza residente e da quella affettiva, che è rimasta molto attaccata al territorio e rientra in modo assiduo per tutto l’arco dell’anno. Sono parecchie decine i solognini che si possono definire Cittadini affettivi del Parco Nazionale; in questo appuntamento ne sono stati individuati trentaquattro, un primo gruppo, ma le consegne degli attestati proseguiranno in altre occasioni. Tutti i cittadini affettivi, al momento della consegna dell’attestato da parte del Presidente del Parco Fausto Giovanelli e del Consigliere del Comune di Villa Minozzo Piero Ferrari, hanno espresso il loro sentirsi parte della comunità: a Sologno c’è la loro casa, sono tutte persone che da sempre trascorrono ogni momento libero dagli impegni di lavoro con gli amici ed i familiari in questo bellissimo borgo. Il loro amore per l’Appennino è stato trasmesso anche ai figli e ai nipoti, che a loro volta trascorrono soprattutto le estati a Sologno e animano il paese con le tante iniziative della Pro loco in cui sono tutti coinvolti. I loro cognomi: Sassi, Mariani, Belli, Fontana, Silvestri, Rabacchi, sono quelli tipici della famiglie solognine; tra loro tante coppie che sono partite dopo il matrimonio. Dalle loro parole è emersa chiaramente la sofferenza del distacco, ma anche la necessità di trovare un lavoro che li ha portati a spostarsi, non troppo lontano però, in modo da poter tornare e contribuire così a mantenere vivo il borgo, oltre che il legame con esso.
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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