Parco nel mondo ospite della Consulta degli emiliano romagnoli a Reggio Emilia

Nel giorno dell’insediamento della nuova Consulta, occasione per rinnovare un legame già saldo.

( 24 Gennaio 2011 )

Venerdì 21 gennaio si è insediata ufficialmente la nuova Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, che ha scelto la Sala del Tricolore del Municipio di Reggio Emilia per la cerimonia che si è svolta alla presenza del Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, della Presidente della Provincia Sonia Masini e del Sindaco Graziano Del Rio. Un’occasione importante in cui si sono riuniti i membri di questo organismo che ricopre una funzione fondamentale, lavorando da decenni per mantenere vive le relazioni culturali e commerciali tra gli italiani all’estero e la terra d’origine.

Parco nel mondo, che con i suoi tre anni di attività ha instaurato un rapporto di collaborazione molto stretto con la Consulta dell’Emilia Romagna e con la sua Presidente Silvia Bertolini, è stato felice di poter presenziare all’evento e di avere la possibilità di raccontare nel corso del consesso il proprio lavoro con le comunità all’estero, cogliendo l’occasione per rinsaldare la conoscenza con chi ha già avuto contatto con il nostro progetto e anche per conoscere i nuovi membri della Consulta, con cui sono state gettate le basi di nuovi rapporti per il futuro. Erano molti infatti i Consultori rappresentanti delle comunità dei residenti all’estero, sono 105 le Associazioni di Emilino romagnoli nel mondo, ed hanno portato le loro esperienze ed i loro progetti per il futuro dimostrando interesse e volontà di collaborazione con Parco nel mondo. Molti anche gli amici con cui la collaborazione è già attiva da tempo, che hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto fin qui e sostegno per le iniziative future.

Molto apprezzati gli interventi, del Presidente Errani e dalla Presidente Bartolini sul valore del lavoro delle Consulte, prezioso perché non solo mantiene l’identità culturale di un popolo, ma contribuisce a sviluppare contatti economici e scientifici che hanno una grande importanza nell’epoca della globalizzazione. “L’emigrazione senza dubbio non è la stessa cosa per una città sulla via Emilia e per l’Appennino. Il Parco è qui per testimoniare e sottolineare il peso che questa tematica ha nell’area dell’Appennino, ancora maggiore rispetto alle altre zone della Regione che hanno poi compensato questo fattore con altre risorse umane ed economiche. Sono convinto che dall'Appennino, e all' Appennino, proprio sull'emigrazione deve esserci un'attenzione più grande: perché ha rappresentato in passato una grandissima perdita, ma oggi rappresenta un grandissimo giacimento di risorse di inestimabile valore. L’emigrazione storica non può essere cancellata, ma può essere oggi "sfruttata" per il presente e il futuro del nostro territorio in diversi ambiti: risorse umane affettivamente motivate, fonte di investimenti per il recupero del patrimonio edilizio e rurale e per iniziativa imprenditoriale, opportunità di intraprendere progetti nell’ambito del marketing turistico e del commercio dei prodotti tipici, e target turistico esclusivo. Su tutto ciò interviene concretamente il progetto Parco nel Mondo già operativo e gestito in collaborazione con la Comunità Montana di Garfagnana”.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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