Succiso tra innovazione e tradizione

( Sassalbo, 29 Marzo 2013 )Succiso un vero,vecchio paese tra innovazione e tradizione; una comunità sempre più piccola ma non rassegnata, che si impegna ogni giorno per sopravvivere, tra passato e futuro: dalla pastorizia al centro benessere, passando per la buona cucina, l'ospitalità e il turismo verde. Una risposta di fatica quotidiana, creatività e lavoro contro le difficoltà, metafora concreta di un'Italia minore che è forse anche l'Italia migliore, che contro la crisi e l'abbandono mette in campo cooperazione e identità , impegno in prima persona, disponibilità, adattamento, aiuto reciproco, senso di comunità . Tutto questo i media stanno scoprendo a Succiso. È stato emozionante vedere in onda, in televisione ( o in streeming sul computer) come contrappunto, dentro la cronaca diretta del travaglio per la formazione del governo dell'Italia .
Può esserci qualche enfasi, ma c'è anche tanta sostanza e tanta  verità . Da Repubblica al TG5, da UnoMattina a "La vita in diretta", assistiamo in questi giorni, da parte dei media, alla scoperta di una realtà che conoscevamo nei suoi valori semplici e autentici; e sulla quale abbiamo investito,  come Parco Nazionale dell'Appennino,realizzando qui, con la cooperativa paese "Valle dei Cavalieri", il nostro primo e inedito centro visitatori.  Un centro  pubblico-privato, una bussola, un luogo vero di incontro col territorio, col la storia, la geografia e l' economia. Da qui è partita la prima esperienza di "Neve Natura e cultura" d'Appennino, nel 2007, in febbraio , un mese nel quale mai a Succiso vi erano stati animazione e turismo. Da qui , dopo 30 anni dalla chiusura della scuola elementare, abbiamo fatto partire l'idea di una "scuola di Appennino" , e il progetto "Hanno per scuola l'Alpe " come motto per le esperienze di soggiorno di studenti ed educazione ambientale. È bello che tutto questo sia "scoperto" e valorizzato. È importante per l'orgoglio che suscita a chi ne è protagonista col suo impegno quotidiano e a tutte le piccole comunità dell'Appennino che hanno bisogno anche, tra l'altro, di credere nelle potenzialità loro e del territorio. È importante perché mette l'accento sulle persone, ancor prima che sulle cose, sulla cooperazione attiva, piuttosto che sull'attesa passiva. È importante perché può essere esempio e traino di visite, di presenze, di ritorni, di nuovo lavoro in Appennino.  Fausto Giovanelli
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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