( Sassalbo, 02 Ottobre 2016 )

Uno straordinario punto di forza acquisito dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è la ricca e fitta rete di relazioni,collaborazioni e partnership creata  con quasi millecinquecento entità,associazioni,soggetti,persone,operatori diversi. Collaborazioni a 360 gradi che Un esame dettagliato ha disegnato,analizzato,valutato e tradotto in numeri questa MAPPA DELLE COLLABORAZIONI. Sono risultati circa 330 gli Enti, le Istituzioni pubbliche e i privati fortemente legati a attività, iniziative, interventi e progetti del Parco e coinvolti in modo continuativo. Circa 630 sono i soggetti pubblici e privati coinvolti in modo temporaneo, ma ripetuto nel tempo; mentre sono quasi 540 quelli con cui l’Ente collabora in modo più occasionale. 

Tra le Istituzioni pubbliche con cui il contatto è pressoché costante ci sono 56 Comuni, 8 Unioni comunali, 13 Province,7 regioni e 16 Parchi tra nazionali e regionali. Quasi 700 le relazioni con il mondo e gli operatori della Scuola, 32 con le Università.

Dal settore privato sono state evidenziate oltre 100 le relazioni e partnership con attività imprenditoriali nel settore del turismo; circa 90 quelle con aziende agricole/zootecniche; 40 quelle con il mondo associazionistico; 6 Pro Loco; più di 110 le collaborazioni con il mondo dei mass media.

Queste importanti e strutturate  sinergie sono fondamentali per realizzare i tantissimi progetti intrapresi dall’Ente Parco,che da solo non sarebbe in grado di reggere. 125 sono le relazioni che si rifanno alla Riserva MaB UNESCO; 350 quelle costruite nell’ambito del progetto Scuola nel Parco; oltre 350 quelle costruite nell’ambito dei progetti LIFE.  

La condivisione con i partner di questa fitta rete di contatti, tradotta e illustrata in una Mappa delle Collaborazioni, ha offerto e offrirà momenti di confronto e di recepimento di suggerimenti e proposte che possano aiutare le attività dell'Ente a crescere ancora e costituire un volano per tutte le comunità e i portatori d’interesse.

“Il Parco Nazionale – afferma il presidente Giovanelli - ha intrapreso da qualche tempo un percorso di analisi e ascolto rispetto a ciò che è  e che può offrire. L’approccio scelto è quello di mettere al centro dell’attenzione la fitta rete di rapporti e sinergie stretti con le comunità locali, le altre istituzioni e i tanti portatori d’interesse.  Le collaborazioni sono sempre più sostanza e valore del modo di essere del Parco e di perseguire la sua mission su Ambiente, Cultura, Economia e Territorio. È utile metterle a fuoco per una miglior visione di insieme del nostro lavoro  e del futuro dell'Appennino. La principale forza del nostro Parco non è in ciò che siamo come Ente in senso stretto,dal punto di vista giuridico e burocratico, ma è nelle relazioni che abbiamo saputo costruire. Questo approccio che abbiamo intrapreso ci pare innovativo e fecondo. Ciò ci aiuta a superare quella sorta di ‘pregiudizi’ o visioni ristrette che portano ad identificare i Parchi come isole, come una sorta di ‘altro’ e alternativo rispetto al territorio,su cui convivono diversi poteri pubblici e diritti privati. La mappa delle relazioni che andiamo via via identificando e disegnando ci restituisce un’immagine forse poco conosciuta ,ma profondamente vera e concreta di cos'è il Parco Nazionale dell' Appennino: un ente che ha una sua missione ,ma che è anche catalizzatore di progetti e idee,lievito che può sostenere la crescita della coesione sociale e della qualità della governance dei nostri territori. Ragioneremo su questa mappa con tutti i collaboratori interni ed esterni per precisarne i contorni e per approfondirne i significati. E presto la proporremo alla valutazione di tutti i portatori d'interesse e della pubblica opinione. Stiamo cercando di prepararne una versione da pubblicare online”.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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