Ave Lupo: Erosione del patrimonio genetico del lupo

Indagini su traffico di “ibridi” ottenuti incrociando illegalmente Lupi con cani di razza

( Sassalbo, 20 Gennaio 2017 )

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza circa le indagini condotte dall’ex Corpo Forestale dello Stato, ora Unità dei Carabinieri, sul tema delle irregolarità accertate in alcuni allevamenti italiani di Cani Lupi Cecoslovacchi e la minaccia dell’erosione del patrimonio genetico del lupo in conseguenza a fenomeni di ibridazione tra lupi e cani rinselvatichiti o vaganti di cui si sta occupando il W.A.C del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano nell’ambito del Progetto LIFE M.I.R.Co-Lupo.

 “Ave Lupo” è un’importante indagine condotta dall’ex Corpo Forestale dello Stato al fine di fare chiarezza su un presunto traffico irregolare di individui “ibridi” ottenuti incrociando illegalmente a scopo commerciale lupi, generalmente provenienti dall’Europa dell’Est o dal Nord America, con cani di razza Lupo Cecoslovacco al fine di renderne l’aspetto sempre più simile a quello del lupo. Queste attività illegali sembrano aver preso campo in questi ultimi anni in ragione del fatto che il mercato premia la commercializzazione di questi animali in quanto evidentemente sempre più cittadini trovano stimolante possedere un cane che assomiglia moltissimo ad un lupo selvatico e per questo sono disposti a pagare cifre consistenti.

Pochi giorni fa, nel corso di una conferenza stampa, il Servizio CITES di Roma del Comando Unità Tutela Forestale Ambientale ed Agroalimentare Carabinieri (CUTFAA) ha infatti reso noto che finalmente  si è conclusa l'ultima fase di una lunga e complessa indagine, coordinata dalla Procura presso il Tribunale di Modena, su un presunto traffico illegale di lupi selvatici usati da alcuni allevatori italiani di cani permigliorare”, ancora una volta illegalmente, la razza Cane Lupo Cecoslovacco, in violazione a tutte le norme sulla detenzione e commercio di specie selvatiche tutelate dalla Convenzione di Washington, che ha portato al sequestro di oltre 200 ibridi commerciali (spacciati come Cani Lupi Cecoslovacchi) detenuti sia da cittadini che da allevatori come riproduttori.

In fase di avvio delle indagini, il personale del W.A.C. del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, in ragione dell’esperienza maturata sul tema dell’ibridazione lupo x cane nell’ambito del progetto LIFE MIRCO-Lupo e per le competenze acquisite attraverso l’osservazione diretta di diverse decine di animali tra lupi, Cani Lupi Cecoslovacchi e ibridi selvatici lupo x cane,  è stato coinvolto dai Carabinieri nelle veste di consulente esperto a supporto delle competenze del personale in divisa.

Ma qual è la differenza tra questi ibridi creati a fini commerciali illegalmente e gli ibridi lupo x cane presenti in natura che minacciano l’integrità genetica del lupo selvatico di cui si occupa il W.A.C. del Parco nazionale nell’ambito del progetto LIFE MIRCO-Lupo?

Gli ibridi oggetto dei sequestri derivano da deliberati e consapevoli incroci avvenuti in allevamenti professionali o amatoriali tra cani di Razza Lupo Cecoslovacco, di fatto già molto simili morfologicamente ad un lupo, e lupi acquistati illegalmente in paesi stranieri. I soggetti nati da questi incroci sono ovviamente destinati alla vendita ai cittadini e quindi ad essere gestiti alla stessa stregua di un cane o alla vendita ad altri allevatori in qualità di riproduttori.

Tuttavia la possibilità che questi ibridi “commerciali” si dimostrino molto difficili da gestire è alta ed in tal caso il problema potrebbe riguardare anche il lupo selvatico. Esiste infatti il rischio reale che alcuni di questi esemplari, proprio perché ingestibili, possano essere abbandonati in natura da proprietari irresponsabili, oppure scappino accidentalmente perché custoditi in modo inadeguato. Il pericolo in questo caso è che tali esemplari, fuggiti o deliberatamente abbandonati, possano condurre una vita selvatica entrando in competizione con i lupi selvatici oppure addirittura accoppiarsi con questi (lupi geneticamente puri) che sono naturalmente presenti sul territorio, contribuendo a peggiorare lo stato di conservazione della popolazione italiana di lupo, compromettendone il patrimonio genetico.

Gli ibridi selvatici lupo x cane attualmente presenti in natura derivano infatti da incroci che avvengono allo stato selvatico tra cani vaganti e lupi appenninici.

Cani ferali, randagi o vaganti, quindi cani soggetti ad una cattiva gestione, possono infatti occasionalmente accoppiarsi con individui appartenenti alla popolazione di lupo e la prole generata da questo tipo di incrocio purtroppo è fertile. I cuccioli, nati allo stato selvatico poiché generalmente figli di una femmina di lupo, una volta adulti possono reincrociarsi con altri esemplari di lupo, erodendo gradualmente ma inesorabilmente il patrimonio genetico della specie a meno di interventi gestionali finalizzati a ridurne efficacemente la presenza.

Gli ibridi creati artificialmente a scopo commerciale, per quanto possano rappresentare una proporzione esigua rispetto ai cani, mostrano caratteristiche (morfologiche e comportamentali) tali che li rendono un pericolo potenziale assolutamente da non sottovalutare in termini di ibridazione con il lupo selvatico.

E’ proprio in quest’ottica che il Wolf Apennine Center del Parco nazionale dell’Appennino tosco – emiliano, insieme all’ex Corpo Forestale dello Stato e al Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga, nell’ambito del Progetto co-finanziato dall’Unione europea - LIFE M.I.R.CO-Lupo, sta attuando importanti azioni volte a ridurre il vagantismo canino e il fenomeno dell’ibridazione lupo x cane.

Pieno sostegno pertanto da parte del W.A.C. all’operazione “Ave lupo” nella speranza che possa mettere definitivamente fine ai traffici illeciti che coinvolgono specie protette e che possa contribuire in modo determinante a rendere i cittadini sempre più consapevoli delle criticità che ancora insistono rispetto alla conservazione del lupo (come il rischio di estinzione genomica) e sulla necessità di gestire correttamente i propri cani.

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