Raccontare il Medioevo: vincono due scuole della MaB

Camporgiano e di Licciana Nardi primi nella competizione nazionale

( Sassalbo, 16 Maggio 2017 )

Sono due Scuole della Riserva di Biosfera UNESCO dell’Appennino Tosco Emiliano ad aggiudicassi, insieme a un Istituto Comprensivo di Roma, la vittoria nel concorso nazionale ‘Raccontare il Medioevo’.  Gli Istituti di Camporgiano, della provincia di Lucca, e ‘Igino Cocchi’ di Licciana Nardi, della provincia di Massa Carrara, hanno ritirato il premio a Roma rappresentati da una delegazione di studenti.

La narrazione è forse il modo più immediato e allo stesso tempo più complesso di impadronirsi di una memoria, di un luogo, di un’identità e contemporaneamente di condividerla con gli altri. Proprio questo strumento hanno scelto la Scuola storica nazionale di studi medioevali - annessa all’Istituto storico italiano per il medio evo – e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per coinvolgere le Scuole secondaria di primo grado italiane in un concorso nazionale: «Raccontare il Medioevo».

Sfida raccolta da molte classi e che vede premiati tre Istituti Comprensivi a pari merito: il ‘Goffredo Petrassi’ di Roma e i due Istituti Comprensivi della Riserva di Biosfera UNESCO dell’Appennino tosco-emiliano, l’IC Camporgiano e l’IC ‘Igino Cocchi’. Le Scuole toscane hanno scelto due progetti complementari, nati insieme dall’esperienza che le insegnanti hanno svolto durate il seminario di formazione residenziale, organizzato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano a settembre a Lesignano Bagni (PR), ‘Trame: la Grammatica degli Scambi tra Locale e Globale’, rivolto agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado del territorio Mab dell’Appennino.

Gli alunni per ‘raccontare’ il Medioevo ‘visto’ con i propri occhi hanno scelto di immedesimarsi in gruppi di pellegrini che nel 1200 circa si trova a precorrere le Vie Storiche, Francigena e del Volto Santo, attraverso la Lunigiana e la Garfagnana. I progetti ‘Al vent dal mar’ dell’Istituto di Licciana Nardi e ‘Un viaggio nel Medioevo  lungo la Via del Volto Santo’ dell’IC Camporgiano, ricordano anche strutturalmente quello che era la narrazione d’epoca, un diario di viaggio ricco di spunti e riflessioni. L’intento dichiarato dai promotori del concorso, d’altronde, è quello di far rivivere il proprio territorio offrendo l’opportunità di rileggere un periodo storico importante e fondante, soprattutto per l’Appennino che nel Medioevo era punto di passaggio obbligato per merci e persone, crocevia di popoli e storia, una grande arteria di comunicazione che lo poneva al centro di una civiltà. Acquisire questa consapevolezza è senz’altro un paesaggio obbligato per chi oggi cresce in questo territorio ed è chiamato ad acquisire un’identità locale, ma anche per chi questa storia la studia solo sui libri e deve farla propria in nome di quelle radici comuni e universali che il Medioevo rappresenta. Quelle stesse radici che costituiscono la trama dei territori accumunati nella Riserva Uomo e Biosfera UNESCO dell’Appennino Tosco Emiliano.

“Sono molto orgoglioso dei nostri ragazzi – afferma il sindaco di Licciana Nardi, Enzo Manenti – Vincere una competizione nazionale sul Medioevo è un segnale importante e una conferma sul lavoro che stiamo svolgendo nella Riserva di Biosfera UNESCO. Nel nostro territorio la stessa edilizia profuma di Medioevo. Già dalla materna i nostri bambini imparano a leggere il paesaggio e a interpretare castelli, borghi e Pievi, e subito dopo la Storia. Fa piacere vederli preparati e già dai primi albori vederli consapevoli del grande patrimonio che appartiene loro. Complimenti alla Scuola, agli insegnati e alle famiglie che sanno accompagnare il lavoro fatto in classe”.

“L’importante riconoscimento nazionale a queste due classi – afferma Pier Romano Mariani, vice presidente del Parco Nazionale – è frutto di un fertile lavoro a cui il Parco ha contribuito. Le Scuole sono sicuramente un motore importante per la nostra Riserva di Biosfera Unesco. Se per alcuni il Parco Nazionale è visto come un vincolo, è chiaro a tutti che la MaB Unesco è un’opportunità. Identità, storia, cultura, diversità ambientale, divertono un patrimonio comune e rendono più forti i nostri territorio visti sempre come marginali. La conoscenza più approfondita di queste tematiche passa tra gli scambi e le relazioni tra gruppi di studenti, mediati da bravissimi insegnati e dallo staff del Parco. I progetti premiati, inoltre, mettono in luce un periodo storico, il Medioevo, fortemente significativo per l’Appennino attraversato da Vie storiche e vie religiose funzionali allo sviluppo di tutto il Paese. E’ nostro compito mettere a sistema tutte queste risorse e grazie alla MaB Unesco abbiamo strumenti in più per farlo”. 

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