La Bismantova Spiritualità

Chiesa di Ginepreto

Strutture religiose più importanti: Eremo, Ginepreto, Oratori

Le prime notizie dell'Eremo, situato a 947 m. di altezza proprio sotto la parete di roccia, fortezza di pietra levigata dalle piogge e dei venti, palestra per gli arrampicatori, risalgono al 1411. Solo nel 1925 si insediarono un gruppo di Monaci Benedettini, provenienti dal Monastero di San Giovanni Evangelista di Parma, che subentrarono agli Eremiti del Terzo Ordine Francescano. Uno dei monaci Dal 1617 è meta di pellegrinaggi a causa di alcuni fatti prodigiosi avvenuti per intercessione della Madonna. Luogo di silenzio e di preghiera, l'Eremo è stato rifatto ed ampliato nel 1957. L'oratorio del quattrocento, rimaneggiato nel 17º secolo, ha subito aggiunte di facciata nel 1943, vi si trovano affreschi del 15º secolo. Le Sante Messe sono celebrate nei giorni feriali alle 9.00 alle ore 16.30 e nei giorni festivi alle 8.00-9-10.30-11.30-16.30. Rosario tutti i giorni alle 16.10. Possibilità di partecipare alla liturgia delle Ore. La marcia penitenziale con Rosario e Messa si svolge il 13 di ogni mese, la sera dopo cena, da maggio a ottobre.

La chiesa di Ginepreto ha una dedicazione estremamente significativa che rimanda alla tradizione bizantina, S.Apollinare. La più recente identificazione è datata 1299, ma la presenza di una cappella è sicuramente precedente, legata all'insediamento del borgo fortificato a controllo della profonda valle che scende al torrente e dal quale si vedono sia le spianate di Casale che di Carnola.
L'importanza della Chiesa, tuttora parrocchia da cui dipendono anche le strutture della Foresteria San Benedetto, è evidente, considerato che tutti gli altri borghi circostanti ben più grossi, hanno semplici oratori e la vicinanza di un'altra chiesa molto antica S. Prospero di Vologno la cui presenza è testimoniata nel 980. Era necessario un controllo marcato, anche religioso, su un territorio di passaggio e spesso di lotta. La dedicazione a San Prospero (vescovo di Reggio del V sec) testimonia infatti campagne di evangelizzazione delle aree più difficili attraverso la figura di un santo locale taumaturgo, vicino alla gente, che facilmente poteva vedere un riferimento.
Dalla Chiesa di Vologno dipende l'oratorio di Maro dedicato a S.Anna anche essa di influenza orientale.
Nel borgo di Carnola dove oggi rimane solo un oratorio di recente fattura, dedicato agli Angeli Custodi, viene ricordata storicamente la presenza di una chiesa dedicata a S. Michele. Questo fatto si inserisce nella consuetudine di abbinare su aree ristrette di territorio edifici con dedicazione romana-bizantina (S.Apollionare) a santi Longobardi-Franchi (S.Michele) soprattutto dove le due culture si sovrapponevano causa le lunghe lotte per il predominio.
A Campolungo sorge la chiesa ad importante dedicazione SS. Pietro e Paolo (i più rappresentativi della chiesa di Roma e del santoriale italico) che fa da riferimento anche per l'abitato di Casale. La parrocchia di Campolungo risalente a prima del 1285 copre tutta l'area agricola del versante est della Pietra, completando la protezione religiosa dell'area, garantita a Castelnovo dalla presenza della Pieve di Campiliola. La sua dedicazione a Santa Maria Assunta tradisce l'antichissima origine ante 980, associata alla dominazione Franca.
Da notare la completezza e la varietà delle tipologie di dedicazione, testimone anche essa del fatto che a livello religioso, ogni corrente culturale nel tempo, ha voluto avere una base attorno al simbolico monte.

Arte

La devozione secolare vissuta nei luoghi religiosi della Pietra ha fatto si che essi fossero dotati di opere d'arte. Alcune sono sopravvissute anche a varie vicissitudini come le 5 ancone secentesche ritrovate nel 1994 in un piccolo spazio ricavato tra la roccia che fa da parete all'eremo e il campanile. Tre tavole erano noti come le ancone che ornavano altare centrale e altari laterali dell'eremo (Madonna di Bismantova, S. Francesco e S. Lucia); gli altri due provenivano dalla Chiesa di Ginepreto.


Culto

All'interno dell'Eremo sono conservati 19 ex voto dipinti del XIX secolo, che testimoniano la forte devozione alla Madonna, da parte di gente dell'appennino. Le immagini riproducono le scene relative a disgrazie, incidenti per le quali i fedeli avrebbero ottenuto miracoli e guarigioni. Ognuno è datato e riporta l'immagine classica della Madonna di Bismantova col bambino.

Lungo i percorsi è possibile trovare segni della devozione popolare di varie epoche, tra cui cappelle votive, pilastrini, ma anche segni molto più recenti come murales (Fontana Cornia) o la recentissima via Crucis che dall'Oratorio di Casale arriva alla Foresteria attraverso 14 stazioni segnalate da nicchie.


Luoghi simbolici e tradizioni

Alcuni luoghi sono segnalati con nomi legati a presenze di religiosi o uomini dediti alla preghiera: Forno dei frati e Dispensa dei frati. Oppure la Grotta dell'eremita collocata in una zona che in effetti la tradizione vuole frequentata da persone che desideravano vivere nella natura, approfittando della presenza di anfratti, cavità ma anche di piccoli appezzamenti di terreno da coltivare e presenza di polle d'acqua. L'ultimo eremita viene ricordato vivente alla fine dell'800.

Tra le grotte alcune percorribili prendono il nome anche da ritrovamenti come la Grotta del paiolo, da animali che le abitano, la Grotta dei pipistrelli, da ricordi di eventi come la Tana del disertore che durante il Primo conflitto mondiale era solita ospitare i disertori, da leggende anche legate alla superstizione come la Grotta del Diavolo.
Interessanti anche i nomi dati ad alcuni massi con forme simboliche come Testa di cavallo, Moby Dick, Fungo, Sassolungo, Sfinge, Dente della Vecchia, Spigolo dei nasi, Pilone Giallo. Altri nomi rivelano conformazioni del suolo particolari: la Sassaia è la lingua franosa di Fontana Cornia, la Ferrata rivela la principale via di scalata, l'Orto del mandorlo o della mandria ricorda la funzione di pascolo di una conca riparata lungo la parete est della Pietra.

Da qui puoi vedere
La posizione più elevata ed aperta, permette di spaziare sulle cime più lontane come il Cimone ed il Cusna, oltre che Ventasso, Alpe di Succiso e più nelle vicinanze sui rilievi custodi dei Gessi Triassici della valle del Secchia.

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