1 - Berceto - Lago Santo Parmense

La prima tappa dell'Alta Via è lunga e impegnativa ma offre una grande varietà ambientale, spaziando dal paesaggio agrario del medio Appennino fino alle aspre cime del crinale

A piedi         

Si parte da un luogo calcato dai passi di innumerevoli pellegrini: davanti al duomo di San Moderanno di Berceto, ultimo avamposto abitato prima del Monte Bardone (l'odierno Passo della Cisa) per chi percorreva la via Francigena medievale in direzione di Roma. Dal paese si sale fino a raggiungere il crinale un paio di chilometri a oriente della Cisa, possibile accesso alternativo al percorso; seguendo poi la cresta ondulata e panoramica si giunge al Passo del Cirone, netto confine geologico e geografico dove iniziano le dure arenarie del crinale emiliano che accompagneranno il cammino per quasi duecento chilometri. Le aeree praterie del M. Tavola concedono un po' di respiro, poi la cresta si impenna nella ripida salita che precede la cima del M. Orsaro (1830 m), ottimo punto panoramico proteso sulla Lunigiana. Il toponimo allude chiaramente al grande animale estinto in questa zona dalla fine del ‘700; l'ambiente roccioso e le immense praterie sono un preludio dei paesaggi dei prossimi giorni. Si scende prima per cresta poi fra le rocce del versante emiliano, con qualche salita per superare gli ostacoli posti da una morfologia complessa; attraverso faggete e rimboschimenti si arriva alla bella conca acquitrinosa del Lago Padre e da lì in pochi minuti alle rive del Lago Santo e allo storico rifugio Mariotti, al centro di un'area di grande interesse naturalistico. Il limpido bacino, ricco di trote e di salmerini, è incantevole, circondato dal bosco e dominato dalle rocce stratificate della Sterpara; con i suoi 81.550 m2 di superficie è il più vasto lago naturale di tutto l'Appennino settentrionale. Qui si può arrivare anche, in poco meno di un'ora di cammino, da Lagdei, dove arriva una strada che sale da Bosco di Corniglio.


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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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