Gli internauti ricostruiscono i boschi d’Appennino

Wee Green: accordo fra il Parco e Studio Rimini per compensare l’inquinamento provocato da Internet

( Sassalbo, 17 Settembre 2011 )

Si chiama 'Wee Green' l'accordo fra il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco  Emiliano e lo Studio Associato Rimini per compensare l’inquinamento provocato da Internet e dei suoi utilizzatori.

Le reti informatiche, e la tecnologia legata ai computer, sono sicuramente più veloci e ‘pulite’ di un’autostrada o di un ingorgo di autoveicoli; chi scegli la rete per lavorare, comunicare o passare il tempo libero sicuramente pesa meno sull’effetto serra, ma attenzione: studi recenti dimostrano che anche dai siti web derivano pesanti eco-impatti. L’information tecnology contribuisce, infatti, annualmente all’incremento di gas serra in atmosfera con circa 630 milioni di tonnellate di CO2. L’inquinamento rilevato deriva dal consumo energetico e dalle conseguenti emissioni prodotte principalmente dagli utenti di internet con i propri computer e schermi, dai server e dalle così dette webfarm, cioè i locali in cui le grandi apparecchiature informatiche sono situate e che spesso hanno dei generatori di emergenza a gasolio. Ogni webfarm ha un sistema di aria condizionata, per mantenere fredda l'aria all'interno delle stanze, e in alcuni casi, sono dotati di sistemi di risucchio dell'ossigeno, che si attivano in caso d’incendio. Infrastrutture, reti, cavi, processori, server, arrivano a produrre il 2% delle emissioni globali e Google afferma che per ogni ricerca effettuata attraverso il suo motore vengono emessi 0,2 grammi di anidride carbonica.

Considerando quanto emerso da queste nuove ricerche, lo studio associato Rimini, operante in vari settori, tra i quali impatti ambientali, energie rinnovabili ed efficienza energetica, ha scelto di intraprendere alcune azioni di sensibilizzazione. La prima è stata quella di realizzare un brand Wee Green Website (Weevo.It) per realizzare siti a basso impatto ecologico. L’ultima iniziativa è quella di proporre agli utilizzatori di siti internet di compensare l’inquinamento prodotto investendo nella ricostruzione e nella salvaguardia delle foreste del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco  Emiliano. La quota richiesta per partecipare al progetto è pari o superiore a quella dell'affitto di una porzione di demanio utile a compensare le proprie emissione di CO2.

A tal fine, il Parco Nazionale e lo studio Rimini hanno sottoscritto l’accordo ‘WEE GREEN’ in base al quale i gestori di siti internet e di altre attività connesse con la rete potranno finanziare interventi di ricostruzione della foresta appenninica che verranno effettuati dal Parco con una metodologia messa a punto grazie a due progetti finanziati dall’Unione Europea.

I territori coinvolti nel Parco dell’Appennino, infatti, hanno maturato esperienze di ricostituzione forestale durante i progetti LIFE-NATURA “Misure di salvaguardia delle popolazioni relitte di Abies alba Miller, Picea excelsa Lam., Taxus baccata L. e dei loro habitat naturali sul l’Appennino Emiliano” e LIFE-NATURA “Conservazione delle abetaie e faggete appenniniche in Emilia-Romagna”.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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