Seguire gli ululati per scoprire i lupi d'Appennino
( Sassalbo, 14 Ottobre 2011 )Si chiama wolf howling ed è tecnica utilizzata per rintracciare e monitorare i lupi presenti sul territorio. I ricercatori del Progetto Life Ex-TRA, che lavorano al servizio conservazione della natura e delle risorse agro-zootecniche del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, la utilizzano ormai da diverso tempo per studiare questi grandi predatori tornati a popolare l’Appennino dopo decenni di rischio d’estinzione.
Il wolf howling, o tecnica dell’ululato indotto, è applicato secondo un protocollo messo a punto in modo sperimentale negli Stati Uniti e adattato al contesto appenninico. I ricercatori hanno registrato l’ululato di maschio adulto di lupo italiano, composto di 3 serie di 4-5 ululati ciascuna. La traccia è stata resa in digitale su compact disc e lettori mp3 ed è trasmesso da ciascuna stazione (precisi punti di osservazione dislocati sul territorio) con unità trasportabili (amplificatore da 15W e diffusore acustico a tromba). Da ciascuna stazione le 3 serie sono trasmesse a volume crescente, rimanendo poi per 10-15 minuti in attesa di eventuali risposte. Il protocollo di applicazione prevede inoltre 3 repliche di campionamento da ciascuna stazione per 3 notti consecutive. Le risposte d’interesse sono quelle corali con presenza dei cuccioli. Questa tecnica consente, infatti, di monitorare la stabilità della popolazione in termini di unità riproduttive che sono stabilmente insediate nell’area di studio.
I lupi rappresentano un forte richiamo per gli amanti della natura e per chi è consapevole che non siamo gli unici ospiti di questo meraviglioso pianeta. A loro il Parco dedica grande attenzione e periodicamente organizza incontri ed escursioni, come quelli svolti durante le attività di educazione ambientale, destinati a scuole e famiglie.