Gli ultimi dati economici sul turismo verde raccolti nel IX Rapporto Ecotur e da Coldiretti dimostrano che in Italia il turismo natura è sempre più dinamico e non più un settore di nicchia. I dati sono importanti e se vogliamo eclatanti: il valore record raggiunto è di 11 miliardi nel 2012. Una crescita che si contraddistingue per un segno positivo in un contesto internazionale di arretramento e perdita di posizioni.
L'indagine scientifica, redatta dall’Osservatorio Ecotur costituito da Istat, Enit e Università dell’Aquila, ci illustra dati molto incoraggianti per il nostro settore in quanto i segmenti più rappresentativi del turismo natura si sono dimostrati i Parchi e le riserve con una quota di mercato superiore al 35%, seguiti dalla montagna (23%), dal turismo rurale (18%). Importante anche l'apporto del club dei cosidetti "Borghi più belli d'Italia", dalle riserve marine e dall’agriturismo. Quest’ultimo comparto, secondo il centro studi del Touring Club Italiano, ha registrato, nell'ultimo decennio, un incremento consistente degli arrivi (addiritura del 160%) e delle presenze (111%). Visitatori che, per oltre il 50%, provengono da oltreconfine.
In materia di turismo natura l’Italia può sicuramente raccogliere la sfida della competitività, grazie ai suoi 871 parchi, oasi e aree protette che coprono il 10% del territorio nazionale. Soprattutto se si considera che nella scelta delle mete la presenza di bellezze naturalistiche e paesaggistiche incide per il 55%; con la cultura, l'arte e la storia, che molto spesso vanno a sovrapporsi e complementarsi nella scelta, superano in questa speciale classifica "motivazionale" il relax e il divertimento.
E se è innegabilmente vero che la meta ideale di coloro che scelgono il paesaggio e della natura è il Trentino Alto Adige, è altrettanto vero che chi sceglie la località in base all'emergenze artistiche e all'enogastronomia sceglie la Toscana e l’Emilia Romagna che offre, tra l'altro, un rapporto qualità/prezzo molto importante.
La graduatoria dei Parchi più richiesti vede al primo posto, con ben 24 indicazioni da parte dei tour operator intervistati nella speciale classifica presa in esame, il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, seguito dal Parco del Gran Paradiso, dalle Cinque Terre, dallo Stelvio. Mentre analizzando i soli turisti stranieri, i Parchi più richiesti sono quello delle Cinque Terre, seguito da Dolomiti Bellunesi, Appennino Tosco-Emiliano, Arcipelago Toscano, Vesuvio e Abruzzo, Lazio e Molise. L'area vasta dei "Parchi di mare e d'Appennino" è quindi ben rappresentata...
Il presidente di Coldiretti Sergio Marini afferma che l’ambiente e il paesaggio non sono solo un patrimonio del Paese ma una leva competitiva per battere la crisi e tornare a crescere in modo sostenibile. E questa affermazione è assolutamente condivisibile. Come è altrettanto vero che il futuro dell’Italia si regge su quello che ha di unico e di esclusivo e sulla capacità di mettere queste peculiarità nei propri prodotti e nei propri servizi. Territorio, paesaggio, storia, cultura, alimentazione e tradizioni sono il vero valore aggiunto del Made in Italy.
Mi trovo d'accordo con Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano, quando asserisce che la collaborazione tra agricoltura sostenibile, che difende la qualità e non danneggia il paesaggio, e un turismo compatibile, che tende a rispettare i territori senza banalizzarli e uniformarli, può dare risultati alti e consentire uno sviluppo di qualità e benessere. E più che mai il nostro territorio ne è l'esempio.
Come riferisce il rapporto Ecotur il turismo natura continua a crescere prevalentemente per varie ragioni. Tra queste la prima è che il prodotto ha mantenuto una sua forte identità e ha saputo al tempo stesso rinnovarsi. La seconda è il suo forte rapporto con il territorio, dove resta il 90% del fatturato, e che fa sì che venga costruito un rapporto solido con gli abitanti e con i turisti che, a causa anche della forte crisi, scelgono sempre di più di dedicarsi alle vacanze a chilometro zero.
In dati economici, quindi, dimostrano come sia strategica la realizzazione di sinergie tra territori di pregio come Parchi di Mare e d’Appennino; un'Area Vasta, che dalle Cinque Terre arriva al crinale dell’Appennino passando per i territori del Parco Vara Magra e Montemarcello fino alle Alpi Apuane scelta dai turisti amanti della natura e premiata soprattutto dai villeggianti stranieri.
La villeggiatura classica e l’albergo tradizionale nel basso Appennino sono senza dubbio in difficoltà, mentre registriamo sempre maggiori presenze nei rifugi e negli agriturismi presenti nel Parco, anche in zone non immediatamente accessibili. Il Centro Visita di Succiso, per esempio, in cinque anni, ha raddoppiato il fatturato e moltiplicato di oltre quattro volte le presenze. Il Parco è impegnato nel moltiplicare le opportunità e le iniziative, con precorsi ciclabili, per mountain bike, trekking ed escursioni a cavallo. Strategico è anche l’alleanza tra monti e mare che oggi si sta concretizzando con la distribuzione dei primi pacchetti congiunti tra Parco delle Cinque Terre, il Parco Nazionale dell’Appennino e il Parco delle Apuane, porta della Versilia. Una forte dimostrazione che i Parchi rafforzano la loro funzione di valorizzazione del territorio e al contempo sono laboratori di ricerca e sviluppo. E spesso permettono alle giovani famiglie di abitare e irrorare delle loro energie anche quei territori montani che, fino a non molto tempo fa, erano destinati all'abbandono. Un territorio abbandonato è destinato a morire. Quindi, buona primavera in Appennino. nostra!
Silvia Baglioni Ufficio Stampa Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano +39 3398270724 – ufficiostampa@parcoappennino.it www.parcoappennino.it