Esempi di governance territoriali tra mare, fiumi e monti
( Sassalbo, 14 Maggio 2012 )Condividere pratiche e conoscenze per rafforzare i territori: è questo il fulcro dell’incontro che si è svolto oggi a Sarzana nella sede del Parco Regionale di Montemanrcello-Vara-Magra, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Renata Briano, assessore all’Ambiente della Regione Liguria e i rappresentanti dei Parchi Nazionali delle Cinque Terre e dell’Appennino Tosco Emiliano e dei Parchi regionali di Porto Venere e delle Apuane.
Nel 2008 le Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Liguria e i Parchi che insieme costituisco l’Area Vasta a cavallo di queste tre Regioni, hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per dar vita ad un grande distretto socioeconomico all'insegna della distintività culturale e della sostenibilità ambientale, per promuovere le numerose eccellenze paesaggistiche, naturalistiche, enogastronomiche e storico-culturali.
Da allora i Parchi sono andati a ‘velocità’ diverse, ma non hanno smesso di dialogare. Oggi il Parco di Montemarcello-Vara-Magra e il Parco Nazionale delle Cinque Terre all’interno degli accordi di Area Vasta, hanno aggiunto un’altra pietra miliare a questo percorso. I due Parchi, con la regia della Regione Liguria, si apprestano a sottoscrivere una convenzione che consente a entrambi di rafforzare le proprie strutture.
«Il Parco Nazionale delle Cinque Terre - afferma l’assessore Briano, spiegando l’accordo - ha bisogno di una direzione competente che sappia coadiuvare il Commissario in questa delicata fase transitoria, mentre il Parco di Montemarcello-Vara-Magra potrà giovare, insieme agli altri Enti dell’Area Vasta, di un ufficio comunicazione che ha fatto delle Cinque Terre un brand forte non solo per la Liguria, ma per tutto il Paese».
«Una collaborazione preziosa e importante tra Parchi che, a mio avviso, nel corso di questi anni hanno dialogato poco – dice Francesco Pisani, presidente del Parco Regionale di Montemarcello-Vara-Magra – Le azioni sono sempre state circoscritte ai propri territori e questo ha rallentato una crescita comprensoriale. Il territorio ora ha bisogno di queste collaborazioni forti che si estrinseca nel mettere a sistema il coordinamento dei servizi e l’ufficio comunicazione con il raggiungimento di obiettivi quali il potenziamento delle rispettive strutture, la riduzione dei costi e l’ottimizzazione della governance».
«Il territorio verticale delle Cinque Terre – afferma Vittorio Alessandro, commissario del Parco Nazionale delle Cinque Terre – finalmente si sviluppo anche in modo orizzontale, condividendo know how e puntando a una ripresa complessiva dell’economia turistica che generi frutti non solo nelle Cinque Terre, ma in tutta l’Area Vasta».
Quella di oggi è un’occasione importante per tutto il sistema parchi e un’esperienza esportabile anche in altri territori di pregio. «La legge quadro sulle aree protette - spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - è stata volutamente disegnata affinché si potessero esercitare politiche di sistema e politiche territoriali per rendere organica e più forte la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo. Economie di scala che certamente non si possono realizzare per piccole porzioni di territorio, ma richiede strategie condivise. I Parchi che sanno fare sinergie si propongono come laboratori di conoscenza e innovazione; territori plurali che esprimono un tessuto di piccole e piccolissime imprese dei servizi dell'artigianato, del turismo, delle tipicità agro-alimentari, davvero originali che facilmente raggiungono punte di elevatissima qualità. Un'Italia minore che sa essere spesso anche l'Italia migliore. Un made in Italy di tipo nuovo, che non è catalogabile sotto nessuna etichetta industriale e tende verso modelli di sviluppo sostenibile».