Tra Appennino e Apuane alla ricerca delle opere maestro di Borsigliana.
( Sassalbo, 12 Luglio 2012 )“La via dei colori - Sulle orme di Pietro da Talada, il Maestro di Borsigliana”, è il titolo del percorso artistico, culturale e turistico che verrà presentato nelle prossime settimane a partire da Corfino di Villa Collemandina e che potrà condurre i visitatori attraverso i due versanti d’Appennino nei luoghi che conservano le opere del Maestro pittore: dal paese di Talada, sull’Appennino reggiano, fino alla Garfagnana e alla Versilia.
Il cammino del maestro di Borsigliana inizia a metà del 400 quando lascia il borgo dell’alta valle del Secchia e varca l’Appennino. Attraverso strade e montagne percorre la Garfagnana, acquistando sempre maggiore fama, tanto che gli furono affidate diverse commissioni, tra queste la realizzazione delle sue ‘MadonneA.
I luoghi dove restano le sue pregevoli tracce sono le chiese di Rocca Soraggio, di Borsigliana, di Vitoio, di Capriaia, di Corfino e di Stazzema, tra gli Appennini e le Apuane. Le opere sono pale, trittici e tavole conservate nelle pievi e nelle chiese millenarie dell’alta valle del Serchio e riconducibili, secondo i più recenti studi, al Gotico Internazionale, con forti influssi emiliani e insistite presenze iberiche.
Il progetto – voluto dell’Unione dei Comuni della Garfagnana, dall’Unione Comuni alto Appennino reggiano e sostenuto Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - sfocerà poi in un’opera monografica che propone una sintesi a carattere divulgativo. Si tratta di una mappa illustrata, che vuole guidare nel percorso il visitatore, e di una parte iconografica, corredata dalla storia dei luoghi e dall’analisi pittorica delle opere. Il tutto allo scopo per valorizzare la figura di un’artista che rimane avvolta nel mistero, una storia di confine che racconta in modo particolare quanto fossero continui e intensi i rapporti tra i due versanti d’Appennino.
«Questo lavoro - spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - consegue un duplice obiettivo, di portare a conoscenza le opere di un grande artista del ‘400 che completa il panorama del Gotico internazionale già presente in queste zone con altri esempi di pregio. Non meno importante, però, è l’obiettivo di creare un ulteriore percorso tra i due versanti e rimettere al centro l’Appennino Tosco Emiliano e il suo crinale, che anche l’opera di Pietro dimostra ancora una volta quanto sia unito e non separato».
Molto felice del progetto Paolo Fantoni, vice Presidente dell’Unione dei Comuni di Garfagnana: «La via dei colori si è finalmente concretizzata. Un’idea di cui sono stato fin dal principio tra i più convinti sostenitori, e non poteva che essere così visto che l’opera più famosa è ospitata proprio in una delle chiese del mio Comune, a Borsigliana».
«La forza di questo progetto sta nel fatto che supera i confini regionali» afferma Giorgio Pregheffi, presidente Unione Comuni alto Appennino reggiano «e che vede diversi Enti coinvolti per la valorizzazione del territorio del crinale appenninico che presenta, oltre alle bellezze paesaggistiche, beni artistici e culturali di altissimo valore come, appunto, i dipinti di Pietro da Talada».
Il progetto si avvale dei disegni di Emanuele Lamedica, dei testi di Clementina Santi, Rachele Grassi ed Emilio Negro e delle immagini di James Bragazzi.