Un Canto d’Appennino – Canto di uomini e cavalli – ha inaugurare a Comano l’attività della nuova “Porta dei Cavalieri” del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
E’ una porta costituita da un teatro – centro ippico, dove uomini e cavalli sono oggetto e attori di allevamento, doma, addestramento, letteratura, accademia e spettacolo.
La Porta è tutt’uno con lo scenario dei Groppi di Camporaghena, con l’Appennino e con la sua storia di migrazioni, attraversamenti, Vie della Fede e percorsi delle armi, di popoli autoctoni, di invasori e dominazioni.
L’opera di teatro equestre che è andata in scena e che si ripresenterà al pubblico in prossime rappresentazioni ha per autori e protagonisti Giovanni Lindo Ferretti, Marcello Ugoletti e Cinzia Pellegri, Omar Natali e Lorenzo Esposito Fornasari, riuniti nell’associazione Antica Corte di Nasseta. Con loro cavalli maremmani e d’Appennino.
La “Porta di Comano Cavalli” vuol’essere il luogo di una delle eccellenze del Parco Nazionale. Vuol’essere la chiave dell’accesso fisico e virtuale in percorsi di turismo equestre di assoluta eccellenza che, attraverso valichi e crinali (dal Lagasterllo a San Pellegrino in Alpe), spaziano sulla Pianura Padana e sulle Alpi e, contemporaneamente, sulle Apuane e sul Mar Tirreno.
La “Porta di Comano” si presenta non solo come veduta spettacolare ma come luogo di lavoro e di produzione culturale. Luogo di servizi per il turismo equestre che non hanno eguali altrove. Non un market con “tutto per il cavallo” ma un luogo di pratica, disciplinare, di ricerca e di passione culturale ad alto livello.
Come la “Porta dell’acqua e dell’energia” che si sostanzia in una Centrale idroelettrica, come quella “dell’agricoltura” che si sostanzia in una batteria di produzione del Parmigiano Reggiano, come quella “Euromediterranea” che scandisce al Passo del Cerreto il confine tra due mondi, clima ed enogastronomia, questa Porta va a comporre il profilo di un’identità del Parco in crescita.
Avremo, nei prossimi mesi, lo sviluppo delle Porte “delle pievi” e di quella “dei castelli”, a sottolineare altre eccellenze di questo straordinario e variegato territorio di crinale.
A Comano, i cavalli sono di casa da sempre, ma ora Comano promette di più, vuol diventare ed essere l’accademia dell’andare a cavallo e dell’amare il cavallo.
L’opera teatrale Saga, il Canto dei Canti, è il primo incontro con il pubblico di una prima originalissima. I prossimi mesi e anni saranno il test vero di questo progetto di sintesi tra uomini, cavalli, cultura e paesaggio e che si è dato il nome di “Porta di Comano”.
Fausto Giovanelli