Da Reggiolo all’Appennino, dal sisma alla Scuola nel Parco

( Sassalbo, 19 Settembre 2012 )

Sono più di cento. Tutti molto svegli e maturi per l'età che hanno. Forse l’esperienza del terremoto li ha fatti crescere precocemente, loro malgrado. Hanno invaso pacificamente Ligonchio, dove non hanno mai visto tanti bambini e ragazzi in una volta. Divisi in gruppi che hanno preso il nome della montagne vicine, stanno visitando altri punti d'eccellenza del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Mentre molti visitatori del Parco sono abituati a percorrere semplicemente i sentieri, loro possono, e per questo sono fortunati, raggiungere diversi punti del territorio, comprendendolo e, speriamo, apprezzandolo.

Vengono da Reggiolo: le scuola elementari e medio sono in fase di ristrutturazione dopo il sisma del maggio scorso. A loro il Parco Nazionale e la protezione civile hanno voluto offrire una vera opportunità: quella di fargli trascorrere una settimana di 'Scuola nel Parco'. Un'avventura da condividere tutti insieme, grazie al supporto dello staff del Parco Nazionale, di volontari e di accompagnatori esperti che, anno dopo anno, collaborano agli stage formativi come Neve Natura  e Autunno d'Appennino 

Sarà  una settimana serena e densa di nuove conoscenze e di belle emozioni, che lascerà qualcosa ai ragazzi, alle famiglie e alla scuola che riaprirà in ritardo, ma sarà almeno in parte compensata da un'esperienza di educazione ambientale autentica, sul crinale e tra la gente d’Appennino.

Ce la stiamo mettendo tutta per non far mancare nulla. Intanto registriamo una corsa da parte di tanti  operatori del territorio a offrire collaborazioni. Una cosa bella che ci dimostra come la solidarietà  rappresenti un sentimento ancora forte e vivo, specie nei momenti di necessità.

In una situazione come questa le difficoltà diventano immediatamente opportunità, la scuola diventa vita e il lavoro di squadra tra l’Ente Parco, il Comune di Reggiolo e gli operatori e collaboratori a vario titolo, non è solo semplice solidarietà. Il Rifugio dell’Aquila e i suoi gestori hanno concordato una quota individuale di assoluto favore; i musicisti e le guide hanno lavorato senza alcuna retribuzione: atti concreti che rappresentano cosa possiamo fare in Appennino e non solo. Sono, infatti, un esempio da esportare, nel momento delle difficoltà ,ma anche nella quotidianità. Per questo anche per il Parco Nazionale la presenza dei bambini e dei ragazzi di Reggiolo è un’opportunità che ci permette di costruire sinergie, di riflettere sulle nostre potenzialità, di rafforzare il nostri progetti formativi e di aprirci al dialogo.

Oggi l'esperienza degli scolari di Reggiolo è condivisa sul blog www.parcoappennino.it/blog/. I ragazzi comunicano con le loro famiglie e i loro amici, scambiandosi messaggi e commenti su web. Leggere l’amore dei genitori attraverso i messaggi è anche leggere l’amore verso il territorio che li ospita.

E quello che stanno facendo assieme non è gioco. O almeno, non è solo divertimento. E’ un ricco panorama di offerte di educazione ambientale, che, a Ligonchio, possono contare sull’Atelier delle Acque e delle Energie. Accanto ad esso ci sono luoghi vicini di eccellenza paesaggistica, come i Gessi Triassici (Progetto Life+ Gypsum); si può andare a “caccia” del lupo con i ricercatori Life-Extra. Le giornate e le serate di cultura e intrattenimento pongono al centro un approccio all’ambiente, alla scienza e all’arte di tipo problematico e non assertivo a priori e, soprattutto inserito in una full-immersion d'Appennino, che lo rendono concreto e percepibile con tutti i sensi.

L’esperienza diretta e la ricerca di risposte da parte di ciascuno sono elementi di un percorso in cui l’ambiente, con i suoi valori, le sue logiche, le sue contraddizioni, si incontra naturalmente a valle, insieme con “lo stupore del conoscere” degli elementi base del mondo fisico e naturale.

I bambini più piccoli che sono arrivati in montagna, provenienti dalla pianura industrializzata e urbanizzata, pensavano che tutti gli alberi sono uguali, verdi dello stesso verde o marrone del solito marrone e hanno capito, scoprendo i castagni dell’Appennino, che ci sono le differenze. Hanno scoperto e raccolto i primi funghi della stagione e della loro vita. Hanno sentito che, in montagna, quando cala il sole l'aria si rinfresca subito e che il cielo e i colori cambiano in pochi minuti.

E quando cresceranno ricorderanno, forse, il motivo per cui sono stati in Appennino. Ma sicuramente saranno i nostri ambasciatori giù nella pianura, da cui l'Appennino si vede, ma sembra, anzi sembrava molto lontano.
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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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