…"ammirerai stupenda l'alta Valle del Secchia e d'Appennino la bellezza, col Cusna eccelso e l'orrida convalle dell'Ozola datrice di ricchezza ...."
Così Teresa Romei Correggi scrittrice, poetessa, maestra di montagna descriveva le ricchezze del crinale, lo stesso sul quale domina il fortino di Sparavalle. La porta napoleonica che apre sulle due valli dell'Enza e del Secchia torna visibile e rivive un nuovo splendore. Continuano, infatti, i lavori "in progress" per restituire identità e valore alla Sparavalle.
Il torrione circolare, pur non essendo agibile, resta un crocevia importante del Parco dell'Appennino, per questo, ciclicamente, è oggetto di un interveto di ripristino, in particolare per quel che riguarda la vegetazione circostante.
«Il torrione di Sparavalle segnava e segna tutt'ora un luogo privilegiato di osservazione congiunta del crinale e delle due valli del Secchia e dell'Enza - spiega Fausto Giovanelli, presidente del Parco - E' la vecchia porta delle due valli, posta in chiave di logistica militare. Il Parco ha voluto riprendere questo concetto paesaggistico ponendo, nelle sue vicinanze, una delle Porte del Parco che, con il suo bilite a servizio e non a dominio del paesaggio circostante, intende essere proprio una riedizione del Fortino, in chiave di paesaggio e di turismo ambientale, che scandisce il momento in cui il territorio si riconverte a nuove valenze e funzioni, come è appunto quella di Parco Nazionale».