Appennino Gastronomico raccontato su www.ambienteeuropa.info
( Sassalbo, 13 Dicembre 2012 )La giornalista Franca Dell’Arciprete Scotti ha recentemente visitato il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano in occasione della conclusione della rassegna ‘Appennino Gastronomico – Menu a Km Zero’. In attesa che la giuria qualificata, composta dagli esperti di Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana di Colorno, ricomponga e stili la classifica dei vincitori, possiamo seguire il reportage della Scotti pubblicato in questi giorni sul sito http://www.ambieneeuropa.info/ nella rubrica ‘Turismo d’autore in Italia.
“E’ possibile organizzare un bel week end nella zona dell’Appennino tosco-emiliano – scrive la reporter - e gustare i sapori più autentici del Parco, nei menù che attingono sapientemente agli ingredienti antichi: dalle castagne alle farine, dalle carni locali ai formaggi, dai salumi alle confetture, ai mieli.
La collaborazione con la scuola internazionale di Colorno Alma ha messo a disposizione dei ristoratori partecipanti la sua esperienza e allo stesso tempo ha permesso di tradurre questa tradizionale manifestazione in un momento di alta formazione.
L’Appennino Tosco-Emiliano, che deve ancora conquistare il suo ruolo di meta turistica, merita attenzione sia per gli aspetti paesaggistici e culturali, sia per le eccellenze gastronomiche. Formidabile cerniera tra il Nord padano, la penisola e il mare di Luni, l’Appennino Tosco-Emiliano offre proprio a tavola gli esempi degli scambi secolari. Componenti cardine di questa tavola sono la "cultura del Parmigiano- Reggiano" di montagna per il versante emiliano, la "cultura del castagno" ampiamente rappresentata nei versanti di Garfagnana e Lunigiana, e la "cultura del testo", il disco piatto utilizzato per la cottura sul fuoco che caratterizza la cucina appenninica dell’alta Toscana.
Senza dimenticare gli eccellenti prosciutti, come quelli prodotti dal Prosciuttificio San Nicola di Ghiare di Corniglio, tutti prodotti naturali, per i quali si utilizzano solo le migliori carni suine italiane senza l’ausilio di conservanti, di nitrati o prodotti chimici in genere, ma con la sola aggiunta di sale marino. Durante il lungo processo di stagionatura, i profumi, gli aromi, la delicatezza del gusto dolcemente saporito si fondono e si armonizzano al punto da fare di questi prosciutti un vero capolavoro di salumeria, apprezzato anche nei migliori ristoranti di tutto il mondo”.
La giornalista esperta di enogastronomia e turismo passa poi alla descrizione dei piatti e dei ristoratori incontrati sul crinale parmense e in Lunigiana che vi suggeriamo di leggere direttamente nel suo articolo http://www.ambienteeuropa.info/sito/dettaglio.php?id=3544&da=home.
“Una conferma della straordinaria ricchezza di prodotti agroalimentari di qualità in questo territorio è rappresentata dall’elenco di prodotti a marchio DOP e IGP, di valore nazionale ed europeo, dei prodotti agroalimentari tradizionali e dai Presidi Slow Food. Nascono così menù speciali che si possono provare solo qui.
Una vera scoperta che, dai piaceri della gola , invita a scoprire i piaceri del turismo attivo, di cui l’Appennino Tosco-Emiliano ha un’offerta ricchissima, trekking, bike tour, ciaspole, arrampicate, e i piaceri del turismo culturale. Una terra così ricca di storia e di passaggi di popoli, infatti, non può non essere punteggiata da chiese, pievi, borghi, castelli e torri. Case in pietra ovunque, vicoli, sottoportici, archi, spesso restaurati e recuperati, come nell’albergo diffuso che occupa l’antico borgo di Apella, intorno alla scenografica torre. I Castelli, invece, raccontano le vicende medioevali di scontri tra le grandi famiglie signorili, che si sono alternate e susseguite per il dominio dei feudi. Matilde ha reso noto il nome dei Canossa, arrivando ad essere incoronata Viceregina d’Italia. I Malaspina hanno governato sulla Lunigiana e sulla Garfagnana, ricchi, potenti ed ambiziosi. Gli Estensi da Ferrara sono arrivati a dominare fino alla Toscana, facendosi mecenati nelle loro preziose corti”.