Si avvicina l’inaugurazione della Porta dell'Europa e del Mediterraneo al Passo del Cerreto, un progetto teso a valorizzarlo come il luogo del confine climatico, paesaggistico, storico ed enogastronomico tra queste due grandi aree.
È il confine storico tra la penisola e il continente. È confine intercorso tra Romani e Galli boi, tra Longobardi e Bizantini, tra tedeschi e alleati nell'inverno del '44. È perenne confine tra l'habitat dell'abete e quello dell'ulivo, tra gli inverni con la neve e il vento del mare, tra la cucina che condisce col burro e quella che invece fa uso dell'olio è lì. La Porta del Parco - identificata come "EuroMediterranea" - è prima di tutto questo: una pietra miliare di storia e geografia, un invito a raggiungere, a leggere e a conoscere il luogo, che, osservato nel volgere delle stagioni, si presenta davvero come un caleidoscopio della natura e del paesaggio.
Porta del parco, qui come altrove, significa il tramite di un’entrata, -fisica e di conoscenza-, dentro luoghi, cose, attività portatrici di un senso e di un valore. Si tratti di scorci panoramici o sapori di un piatto, di un luogo per le foto ricordo o di una meta da raggiungere al termine di una fatica, di attività di produzione tipica o di testimonianze di storia umana o storia naturale.
Forse la cosa più importante che il Parco Nazionale dell’Appennino può dare-e sta dando- al territorio d'Appennino è la ricostruzione di un’autostima e di un’identità. Accanto ad ogni “porta” c’è una suggestione di conoscenza, un accrescimento di valore, interpretati o da interpretarsi da operatori pubblici e privati dell’economia, del turismo o della cultura.
Al Cerreto, all'incrocio tra il sentiero Italia e la strada statale 63, al centro del territorio protetto, tra Emilia e Toscana, il Parco Nazionale, la Strada dei vini di Scandiano e Canossa, indicano con l'enogastronomia di una sera, un patrimonio da esplorare.
E l’occasione per partecipare insieme all’avvicinarsi di questa realizzazione e condividere i contenuti che il bilite offrirà ai visitatori del Passo.
Fausto Giovanelli