La Cooperativa La Valle dei Cavalieri raccontata dai media
( Sassalbo, 28 Marzo 2013 )Succiso, la sua cooperativa paese e il Centro Visita del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, vengono premiati dai media nazionali per l’impegno dei suoi cittadini e per le buone pratiche di sviluppo sostenibile. Nell’ultima settimana la cooperativa di comunità, uno dei fiori all’occhiello del Parco Nazionale, è stata raccontata sulle pagine di Repubblica, e in diverse trasmissioni televisive della Rai, ‘Uno Mattina’ e ‘La vita in diretta’.
Dario Torri, presidente della coop Valle dei Cavalieri, racconta come la loro esperienza è stata l’unica risposta possibile per mantenere viva la comunità del paese. «Quando a Succiso ha chiuso l’ultima bottega, quando al mattino non si sentiva più il profumo del pane, il paese ha rischiato di non esistere più. Allora ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo dato vita alla cooperativa La Valle dei Cavalieri. Qui l'associazione è volontaria e la proprietà è comune. Certamente, dopo più di vent’anni, possiamo dire di avere fatto una cosa importante. Poi con il Parco Nazionale abbiamo cominciato a realizzare progetti e iniziative che portano a Succiso ragazzi, insegnanti e gruppi di turisti, anche nelle stagioni più difficili».
«I primi progetti di sviluppo del Parco sono partiti proprio da Succiso – spiega Giuseppe Vignali, direttore del Parco Nazionale – uno dei paesi più alti, più abbandonati e distanti dai centri urbani. Abbiamo sostenuto la Cooperativa ‘La Valle dei Cavalieri’ nella ristrutturazione e nella e riqualificazione della ex scuola, che è diventato immediatamente un moderno centro visita. Succiso non aveva mai avuto turismo nelle stagioni autunno e inverno, in verità anche d’estate i visitatori erano pochi, ma il Parco ha voluto dimostrare che poteva diventare un punto di riferimento per il turismo sostenibile, l’educazione ambientale e la cultura del paesaggio».
Il turismo è sostenibile anche e soprattutto quando sostiene le comunità locali che presidiano il territorio, ne mantengono vive le tradizioni e s’impegnano sviluppandone le reali vocazioni economiche.