Presentato libro dedicato ai 60 anni de "Il Cusna" a cura del Cai Reggio Emilia
( Castelnovo ne' Monti , 03 Aprile 2013 )Mercoledì 3 aprile è stato presentato, presso la sala consiliare del Comune di Castelnovo ne' Monti, il libro :"Una montagna di parole" Il Cusna 1951- 2011, il giornale della sezione di Reggio Emilia compie 60 anni. Intervengono Iglis Baldi presidente sezione CAI Reggio Emilia e Carlo Possa giornalista ex direttore de "Il Cusna".
Ecco la prefazione al libro a cura di Fausto Giovanelli presidente del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Il Cusna è una bella montagna.È la cima più alta dell'Appennino reggiano e del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. "Il Cusna"è anche il periodico che ne ha assunto il nome e lo sta portando con onore da 60 anni.Così il Cusna-quello stampato e quello vero-sono diventati insieme anche un simbolo,una suggestione,un immaginario...un vissuto per generazioni di reggiani,montanari d'adozione-qualcuno anche d'origine-che si sono affezionati alle montagne,hanno amato vederle,frequentare,viverle,salirle fino alla vetta .. conoscerle. "Dalla conquista alla conoscenza" è il titolo-molto felice- che il CAI ha voluto dare alcuni anni fa alla celebrazione della prima salita del K2,la più grande impresa dell'alpinismo italiano. Dalla conquista alla conoscenza è espressione appropriata anche per apprezzare e fare apprezzare il prezioso lavoro svolto da questo giornale del CAI di Reggio Emilia,che ha dato voce a generazioni di alpinisti ed escursionisti,trasformati dalla loro passione in giornalisti e scrittori,e a giornalisti e scrittori veri che si sono confrontati con le emozioni e le riflessioni che accompagnano l'andare in montagna ,la vicinanza fisica con la natura e la fatica di misurarsi con essa in prima persona. Il Cusna è stato racconto del valore di tutte le montagne,dalle più lontane a quelle di casa nostra. Il Cusna è stato- a partire dal nome che si è scelto- un attestato di valore del nostro Appennino e uno strumento per conoscerlo, riconoscerlo e farlo frequentare . L'Appennino e il Cusna-montagna ,diventati parco del Gigante e oggi Parco Nazionale ringraziano. Ringraziamo chi tra i primi ha visto in essi un valore perenne; chi ha visto e raccontato di essi le risorse materiali per il sostentamento delle comunità locali e al tempo stesso quelle immateriali ma altrettanto concrete,di bellezza, di fascino,di attrattività,di biodiversità e diversità geologica ,climatica,culturale ed esperienziale ,che oggi ci consentono di considerarlo un Parco Nazionale,cioè un bene comune a due passi , sull' orizzonte di casa,a disposizione di chi ci vive e di chi ,venendo da lontano,voglia conoscerlo o visitarlo. Ci sono ,raccolte in questo libro, vecchie freschissime descrizioni chi quello che oggi chiamiamo il crinale euro-mediterraneo.Ci sono vivissimi spunti e riflessioni sulle cento sfaccettature che fanno della Pietra di Bismantova non solo una " falesia",non solo una "palestra di roccia",ma una montagna a tutto tondo,una unità di paesaggio,con valore storico e letterario e con forza identitaria.Ci sono i paesi e i sentieri ,ora percorsi dagli escursionisti,che sono in realta , vecchie vie di trasporto e comunicazione tra le valli e i borghi di cui ,stando attenti si può respirare la storia e il vissuto. il CAI di Reggio Emilia e il suo giornale hanno tenuto accese antenne,attenzione,passione intorno alle montagne e all'Appennino,paesaggio e storia. Tutto questo ha prodotto una maggiore consapevolezza e anche, è il nostro caso,nuove istituzioni dedicate ad essere tutori ed editrici delle risorse di natura ,cultura , bellezza e fruibilità che l'Appennino contiene.