Disponibile l’opera equestre, epica dell’Alpe
( Sassalbo, 18 Aprile 2013 )Saga, il Canto dei Canti, l’opera equestre sull’antico sodalizio tra uomini e cavalli, di Giovanni Lindo Ferretti, messa in scena dalla Corte transumante di Nasseta in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, è disponibile in formato fisico e digitale.
Saga è il racconto della storia epica dell’Alpe, il contrafforte montuoso dell’Appennino Tosco Emiliano, e dei suoi abitanti dalla preistoria ai giorni nostri. Strutturato in libretto d’opera, è stato musicato in funzione di una messa in scena per un teatro di uomini e cavalli. Cavalli maremmani e cavalli d’Appennino, perché è stata la transumanza annuale da e per la Maremma a cadenzare la vita nei secoli dei secoli.
«Nell’anno di grazia 2013 - scrive Giovanni Lindo Ferretti - sessantesimo di mia vita, non vorrei essere che qui dove sono in libera compagnia di uomini cavalli e montagne, affaccendato in un teatro barbarico di cui SAGA è suono e senso. Nessuna intenzione di rievocare un passato a uso di comparse in costume e a beneficio di ciarlatani, ma piuttosto la necessità di evocare un futuro che renda merito all’epica che l’ha generato, a chi ci ha preceduto".
‘Saga. Il canto dei Canti’ si compone di due atti - “ciò che fu” e “scampati” - e, all’interno di un contesto in cui vengono svolte le attività quotidiane di un’Accademia di arti equestri, racconta del millenario rapporto tra uomini e cavalli, per voce, musica, visioni equestri. Un sodalizio che fu protagonista delle terre reggiane dell’Alpe e del Crinale d’Appennino fin dalle epoche più remote, dai tempi degli etruschi e poi di Matilde contessa di Canossa e regina d’Italia.
Una storia epica che rivive nell’allestimento dalla Corte transumante di Nasseta, in collaborazione con Ater e il Comune di Reggio Emilia, che ha reso disponibile il grandioso complesso rinascimentale dei benedettini.
Questo progetto, nato da diversi anni fa dalla collaborazione con Marcello Ugoletti e Cinzia Pellegri, vuole valorizzare l’amore per la montagna e per la storia del crinale appenninico tra Emilia, Toscana e Liguria, attraverso un teatro barbarico composto di quattro persone e nove cavalli. «Abbiamo costituito la libera associazione di uomini, cavalli e montagne che è la Corte transumante di Nasseta – spiega Giovanni Lindo Ferretti – Abbiamo creato un’opera di teatro equestre lavorando con i maremmani, cavalli considerati senza valore dal punto di vista spettacolare perché grezzi e ombrosi, ma che incarnano tuttavia la storia della gente di montagna che nei secoli è sopravvissuta transumando ogni anno con le greggi dall’Alpe alla Maremma. I maremmani sono cavalli come non se ne vedono più, che dimostrano il rapporto uomo-cavallo che ha segnato la nostra civiltà fino alla nostra generazione. E di questo vogliamo parlare in un periodo in cui la montagna è sempre più abbandonata nonostante abbia tanto da raccontare».
Giovanni Lindo Ferretti, Marcello Ugoletti e Cinzia Pellegri, soci della cooperativa agricola 'La Via di Comano' gestisce a Comano in Lunigiana il Centro Equestre voluto dall’Amministrazione comunale e dal Parco Nazionale e sostenuto grazie a finanziamenti europei.
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