Leggere il Parco attraverso i sui centri storici
( Sassalbo, 23 Luglio 2013 )Licciana Nardi (MS), cuore della Lunigiana storica, arricchisce il suo patrimonio culturale grazie a un progetto di recupero finalizzato a una migliore fruizione turistica del territorio: gli archi d’ingresso al centro storico e il camminamento sovrastante si apprestano a diventare la ‘Porta degli antichi Borghi’ del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Come le altre, anche questa Porta intende essere un luogo strategico lungo la viabilità principale di attraversamento del territorio, e deve essere capace di esprimere, in modo immediato, un senso di comunità e un senso di appartenenza. Si realizza così un segno tangibile e al tempo stesso un punto di osservazione capace di offrire le “istruzioni per l’uso” per scoprire il territorio: alcuni spunti (davvero non esaustivi nella complessità del contesto) e alcune note di base per meglio leggere e capire i borghi del Parco.
Nel camminamento posto nella porzione di fabbricato che collega il castello di Licciana alla chiesa, sono stati sistemati pannelli informativi, grafici, immagini e un computer da cui è possibile collegarsi all’archivio storico custodito presso il castello di Terrarossa. I pannelli permettono di svolgere un viaggio visivo nei borghi del Parco Nazionale. Per questo il percorso iconografico si chiama ‘Leggere i Borghi del Parco’.
Il percorso proposto inizia con una riflessione. “Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è ricco di borghi, insediamenti piccoli e molto antichi, che punteggiano i due versanti, toscano e emiliano, o si nascondono nel profondo delle valli. I borghi del Parco sono molto numerosi, in genere di modesta dimensione, e hanno tra loro alcune importanti similitudini ma anche profonde differenze, a seconda del versante, del passo e della strada più vicini, caratteristiche di questo territorio di confine tra Europa e Mediterraneo. Come tutti gli insediamenti umani di un territorio abitato da sempre, i borghi del Parco Nazionale rappresentano, e raccontano, quasi tutto delle comunità che nei secoli hanno dato loro la forma: raccontano di mondi perduti o a volte ancora vivi, testimoni comunque di un esistere e affrontare la vita in comunità che è stato per millenni il tratto comune di tutto l’Appennino Italiano”.
Le foto scelte vengono utilizzate per tracciare similitudini e differenze; per valorizzare la storia e le ricchezze di questo patrimonio storico frutto di secoli di architettura ‘spontanea’, in cui la forma e l’aspetto delle cose deriva, non solo dalla storia del territorio, ma anche dalle piccole e grandi esigenze quotidiane delle persone (come lo specchio murato nel lavatoio di Apella). Perdersi almeno una volta nei vicoli stretti dei borghi del Parco e osservare questa architettura a scala umana, ricca di specificità, di dettagli e di storie è senz’altro esperienza fondamentale per capire il territorio del Parco ed entrare nel cuore del suo paesaggio.
Un paesaggio alimentare dove agricoltura e pastorizia sono state da sempre ciò che ha garantito la sopravvivenza delle comunità locali, anche ai giorni nostri. Per questo i borghi non vanno mai visti da soli ma insieme ai campi, ai castagneti e ai pascoli con i quali costituiscono un unico corpo.
«Con la realizzazione delle Porte anche sul versante toscano del Parco Nazionale – spiega il presidente Fausto Giovanelli – si va delineando il profilo delle peculiarità e delle eccellenze del territorio. Gli archi d’ingresso al centro storico di Licciana Nardi, dove si concentrano chiesa, castello e Municipio, sono il luogo ideale per ospitare un richiamo agli antichi borghi del Parco, alcuni dei quali, specie in Lunigiana, sono dei veri e propri gioielli».
La realizzazione della Porta dei Borghi rappresenta un ulteriore progetto che vede affiancati il Parco Nazionale e il Comune di Liccaina Nardi. «Non possiamo che esprimere una grande soddisfazione – dichiara il sindaco, Enzo Manenti – Una parte importante del nostro centro storico, i due archi che danno il benvenuto a chi arriva a Licciana, diventano il simbolo delle specificità di tutto il territorio del Parco, la testimonianza di un progetto comune di sviluppo che il Parco interpreta».
“Le cose da raccontare su ognuno dei borghi sono davvero molte, troppe per poter essere dette qui – si legge in un pannello - per questo vi invitiamo a esplorare i borghi del Parco uno per uno, a deviare dalla strada principale seguendo cartelli dai nomi strani ed esplorare piccoli centri nascosti e a volte sconosciuti, e a scovare e apprezzare in essi la testimonianza di quello che è il tratto fondamentale del Parco Nazionale, la relazione stretta e vecchia di millenni tra territorio e comunità”.