MAB Convegno domenica 29 settembre al Castelnovo ne’Monti
( Sassalbo, 25 Settembre 2013 )Domenica 29 settembre a Castelnovo ne’Monti, in occasione della Fiera di San Michele, il Parco Nazionale presenta ai cittadini, agli amministratori e alle istituzioni dell’Appennino reggiano e parmense la candidatura al MAB UNESCO come Riserva di Biosfera.
Alle ore 10.30 all’interno del PalaLupo (tensostruttura allestita dal Parco Nazionale) si svolgerà il convegno ‘L’Appennino nella rete Unesco – MAB Convegno’. Intervengono: Gian Luca Marconi, sindaco di Castelnovo ne’Monti; Fausto Giovanelli, presidente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano; Enrico Bini, presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia; Andrea Zanlari, presidente Camera di Commercio di Parma; Arch. Walter Baricchi, presidente comitato Unesco di Reggio Emilia. L’iniziativa sarà un’occasione importante per incontrare e confrontarsi con sindaci, amministratori e operatori culturali ed economici dell’Appennino di Reggio Emilia e Parma.
L’appuntamento in occasione della Fiera di San Michele rappresenta il secondo incontro organizzato dal Parco Nazionale come tappa di avvicinamento al riconoscimento MAB UNESCO.
L’iter per la certificazione, infatti, è in sé un passaggio di identificazione, coesione e sviluppo culturale del territorio interessato, che favorisce una progettualità territoriale d’insieme. Senza formalismi particolari esso richiede passaggi di partecipazione e condivisione che da un lato accrescono l’animazione e la conoscenza dei valori del territorio e dall’altro sono occasione di apertura, confronti e relazioni a livello nazionale e internazionale.
Il riconoscimento dell’UNESCO come Riserva di Biosfera viene accordato soltanto ad aree abitate e sfruttate dall'uomo, rimaste in uno stato vicino a quello naturale grazie alla loro economia agraria o forestale, veri laboratori di sviluppo sostenibile in grado di abbinare alla funzione di conservazione dei valori ecologici del territorio e degli spazi naturali, la valorizzazione delle sue specificità naturali e delle attività tradizionali di utilizzo eco-compatibili, uno sviluppo economico basato sue specificità culturali.
I territori del Parco Nazionale d’Appennino hanno potenzialità di crescita propria fondata sul valore delle produzioni agroforestali di qualità, dei nuovi turismi e dei servizi legati alla qualità del paesaggio e dell'ambiente. L’attrattività e la qualità certificata del territorio sono condizioni favorevoli per lo sviluppo di nuove imprenditorialità e la riqualificazione di quelle esistenti in campo agricolo, turistico e commerciale, poiché consentono di espandere le opportunità di
mercato. L’appartenenza a reti di siti UNESCO così come la connotazione di Parco Nazionale
sono certamente valori aggiunti riconoscibili a livello nazionale e internazionale e volano
di ricerca di qualità all’interno del territorio interessato.
Il Programma MAB (Man and the Biosphere) è stato avviato dall’UNESCO negli anni ’70 allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità attraverso programmi di ricerca e capacity-building. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera , aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali. Scopo della proclamazione delle Riserve è promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra la comunità umana e gli ecosistemi, creare siti privilegiati per la ricerca, la formazione e l'educazione ambientale, oltre che poli di sperimentazione di politiche mirate di sviluppo e pianificazione territoriale.
In tutto il mondo vi sono attualmente 623 Riserve, di cui 9 in Italia: Valle del Ticino (Lombardia/Piemonte), Miramare (Friuli Venezia Giulia), Selva Pisana (Toscana), Arcipelago Toscano (Toscana), Circeo (Lazio), Collemeluccio-Montedimezzo (Molise), Cilento e Vallo di Diano (Campania), Somma-Vesuvio e Miglio d’Oro (Campania), Monviaso (Piemonte e Francia)
L’UNESCO ha promosso la creazione di un Network mondiale delle Riserve della Biosfera al fine di promuovere su scala internazionale lo scambio di studi, ricerche, strumenti di monitoraggio, percorsi educativi, formativi e partecipativi realizzati all’interno delle Riserve stesse.