Dal Lago Ballano alla Capanna Cagnin

( Sassalbo, 29 Settembre 2013 )

Dal Lago Ballano alla Capanna Cagnin tra boschi, praterie di alta quota e laghi di origine glaciale. Partenza: Lago Ballano (Monchio delle Corti – PR), 1336 m. Arrivo: Capanna Cagnin 1589 m. Dislivello: + 290 m. Durata: 1 ora e 15 minuti. Difficoltà: E. Punti di appoggio: Bivacco Capanna Cagnin.

In attesa dei colori dell’autunno, è ancora tempo di raggiungere le “terre alte” del Parco. Nel parmense una breve camminata per tutta la famiglia consente di raggiungere in successione due dei tanti laghi di origine glaciale che caratterizzano questo settore del Parco Nazionale e un panoramico pianoro erboso dove si trova una vecchia capanna pastorale riconvertita a bivacco. Partendo dalla diga del Lago Ballano (la cui conca è in parte modellata dall’antica azione dei ghiacci) si imbocca l’ampia mulattiera che sale verso il Lago Verde (segnavia Cai 707). Senza difficoltà, anche se con alcuni tratti piuttosto ripidi si raggiunge la sella del Monte del Lago (o Pizzo della Nonna) per poi perdere quota fino alla rive del Lago Verde, anch’esso un tempo utilizzato per la produzione di energia, ma situata in una conca glaciale di grande bellezza, dominata dalla sagoma rocciosa del Monte Torricella. Volendo, poco prima del lago si può evitare di scendere fino al bacino seguendo i segnavia bianchi e rossi, compiendo così una tratto a mezza costa nella soprastante faggeta. In ogni caso si raggiunge senza problemi la sponda meridionale del lago e da qui, seguendo i segnavia, si riprende a salire fino a raggiungere in pochi minuti la magnifica conca che ospita la Capanna Cagnin, punto panoramico sul già citato Monte Torricella e sul tratto di dorsale principale compreso tra il Monte Uomo Morto e il Monte Bragalata.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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