Monchio delle Corti e Corniglio hanno deliberato la loro adesione al percorso di candidatura dell’area appenninica alla Rete Globale delle Riserve della Biosfera UNESCO (MAB), avviato dall’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente.
I Comuni del crinale parmense che fanno parte del Parco Nazionale sono tra i primi a manifestare ufficialmente la loro volontà di partecipazione e l’interesse definire un perimetro condiviso che verrà sancito in un protocollo d’intesa necessario per candidatura al Comitato Nazionale UNESCO.
«Abbiamo immediatamente aderito a questo progetto – spiega Claudio Moretti, sindaco di Monchio delle Corti e vicepresidente della Comunità di Parco – perché riteniamo che questa sia un’occasione importante che non va assolutamente persa. L’UNESCO, attraverso la Rete MAB (Man and the Biosphere) certifica nel Mondo i territori più idonei alla sperimentazione e realizzazione di nuove idee per lo sviluppo sostenibile. Lo stesso Ente internazionale offre supporto logistico ad attività di ricerca, educazione e formazione, affinché ogni Riserva di Biosfera divenga luogo di buone pratiche, a beneficio delle comunità e delle popolazioni locali. Non ultimo rappresentano un indiscutibile riconoscimento di qualità, danno una grande opportunità di visibilità al territorio e alle eccellenze che lo caratterizzano. Il MAB, quindi, ci fornisce un importante strumento per uscire dalla massificazione: un fior all’occhiello estremamente utile che, anche se non elimina le tante problematicità che sta noi a risolvere, sicuramente rappresenta uno stimolo e un abbrivio per imboccare la strada giusta».
Grande attenzione per il progetto anche a Corniglio, dove la proposta è stata presentata dall’assessore Matteo Cattani. «L’idea di aderire alla Rete MAB che il Parco Nazionale ha portato all’attenzione degli Enti Locali – afferma Cattani – va esattamente nella stessa direzione in cui ci stiamo muovendo per promuovere il patrimonio ambientale e agroalimentare del territorio. La nostra bandiera è sicuramente il Prosciutto di Parma, ma intorno vi sono tantissimi prodotti di qualità che hanno bisogno di essere valorizzati e conosciuti. Siamo sicuri che una certificazione così autorevole non potrà che dare un valore aggiunto a questi prodotti e al nostro paesaggio».