Il Cerreto verso una migliore offerta turistica

( Sassalbo, 13 Gennaio 2014 )

La fine del 2013 è stata l’occasione per fare un bilancio sulle attività svolte al Cerreto. In particolare è stato presentato il ‘Report sugli aspetti e programma di miglioramento del Cluster Cerreto (Azione 10 – Progetto Life09envit000188 Ecocluster). A seguire riportiamo uno stralcio dell’introduzione all’opuscolo del presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli.

Pastori e carbonai

Da più di mezzo secolo il Lago del Cerreto è un punto di riferimento dell’Appennino, per Reggio Emilia,Parma,Massa Carrara, La Spezia e oltre. Il luogo era forse predestinato. A due passi dal valico,tra la pianura padana e il mar Ligure, proprio sul confine climatico tra Europa e Mediterraneo..uno specchio d'acqua morenico,inizialmente intatto, contornato da altri piccoli laghi ancora più belli,come Pranda ePadule , incastonati dentro valli scoscese, speroni rocciosi come il Gendarme della Nuda e montagne forti come il Casarola l’Alpe di Succiso.

Qui pastori e carbonai di Sassalbo e Cerreto Alpi, su terreni di uso civico o di proprietà indivisa e divisa, tra cento liti e conflitti di vicinato, nei mitici primi anni 50, hanno lasciato spazio “a una villeggiatura”, cioè al turismo cittadino con la costruzione di un impianto di risalita .

 

Stazione sciistica

Un lago, uno skilift, una pista in mezzo a una vegetazione rada e sempre giovane per i tagli, una baracca che div ristorante ed albergo, un parcheggio per le prime auto e le “corriere”…poi via via altri impianti, altre piste, altri alberghi, viabilità più ampia, appartamenti e condomini, palaghiaccio fino a diventare una stazione sciistica attrezzata e molto frequentata. Nel frattempo le attività agro silvo pastorali perdevano ogni anno un po’ di forza e un po’ di spazio (dal punto di vista fisico, culturale e umano) nell’alto Appennino. Cerreto Laghi è stato ed è un punto focale di modernità e di cambiamento. Cemento, ma anche lavoro; brutture, ma anche vita. Oggi la vegetazione è cresciuta fino ai tetti dei molti condomini e d’estate seppellisce quasi completamente tra gli alberi un nucleo di edifici non particolarmente belli. Visto da lontano, oggi è un piccolo punto di costruito in un mare di verde.

Fino a pochi anni fa Cerreto Laghi era solo e soltanto un luogo d’Appennino dello sci alpino. Questa rimane la sua vocazione originaria,da non perdere,da presidiare,aggiornando impiantistica e gestione al passo con le esigenze dell'utenza..Ma sempre di più emerge valore e potenzialità delle qualità ambientali e paesaggistiche del luogo.

 

Stazione Turistica

La stazione nel frattempo ha migliorato i suoi servizi: innevamento artificiale, accessi, parcheggi ma anche più qualità di ristorazione, di alberghi e di negozi. Siamo alla seconda/terza generazione di maestri di sci , operatori turistici, figli e nipoti dei pastori e carbonai di un tempo. Per la “stazione sciistica” è venuto il tempo della “maturità”. Non si cresce più. Anzi ci si difende: si resiste ai capricci del clima, dai deficit degli impianti sempre meno ripianati a suon di risorse pubbliche, si fa fronte anche alla curva discendente del mercato dello sci alpino classico… Diverse piccole stazioni in Appennino o sulle Alpi hanno chiuso i battenti, Cerreto Laghi no. E’ tutt’ora vitale… Anche perché passo passo – quasi inconsapevolmente – è diventata qualcosa di più di una stazione sciistica. Le presenze turistiche estive oggi superano ormai quelle invernali. La “stazione sciistica” è diventata una “destinazione turistica” .

Ora può ambire a fare un altro passo : diventare un centro, una piccolissima città di montagna.

 

Città di montagna

“Città” dove la parola città non segue un numero di abitanti , ma piuttosto la presenza di servizi di livello. Agli impianti con parcheggio e servizi annessi, si è sostituito un nuovo centro abitato con popolazione numerosa quanto quella dei borghi di partenza (Sassalbo e Cerreto Alpi) e soprattutto con persone più giovani e in piena attività, all’interno di una gran quantità di seconde case e appartamenti di vacanza.  Cerreto Laghi, inoltre, può programmarsi considerando diversi cerchi di cittadinanza: i residenti permanenti, i proprietari di seconde case, le presenze dei week end.

Cerreto Laghi, inoltre, può considerarsi centro di diversi cerchi di cittadinanza: i pochi residenti permanenti, i tanti proprietari di seconde case, le migliaia di presenze nei week end.

Per completare la trasformazione da stazione per lo sci a destinazione permanente di turismo sostenibile, da agglomerato di alberghi a piccola città di montagna, manca ancora qualcosa: altre idee e soprattutto altre risorse possono e devono essere messe in gioco.

Quelle materiali delle acque e del bosco, o di sole che offrono servizi eco sistemici da valorizzare in modo sostenibile.

Quelle immateriali, derivanti dalla location – sul confine euro mediterraneo - che consente di esaminare le opportunità complementari della ricchezza e diversità delle stagioni, che consentono di offrire  prodotti, turismi ed emozioni differenziate e distribuite nelle quattro stagioni.

La sostenibilità e qualità ambientale urbanistica dell’insediamento di Cerreto Lago e del suo modello economico , sta diventando un tema essenziale della tenuta e del futuro .L'innovazione e la competitività di una plurale offerta turistica  - e quindi dell’economia prevalente si intreccia col tema della vivibilità e appetibilità della residenza  in loco.

Cerreto Laghi deve migliorare le prestazioni energetiche dei suoi edifici, sfruttare in modo ottimale le sue risorse naturali ,riqualificare un assetto urbanistico, cresciuto alla giornata, a pezzi e bocconi, senza visione d'insieme..certo senza pensarsi come "città".

 

Centro servizi sport e natura

La futura "città" del Lago può crescere ancora molto come luogo di offerta di tanti diversi turismi multi-stagionalità, legati all’ambiente e alle attività outdoor. Un esempio sono i 10 sentieri “scoperti” e messi a fuoco nel percorso di studio e analisi del progetto LIFE Ecocluster, che significativamente rappresentano la prima azione esplicita di offerta all' escursionismo, vivo da tempo in tutto l'Appennino e ignorato fino a ieri ,proprio nel più attrezzato dei punti di partenza e soggiorno. Da almeno due o tre stagioni le ciaspole si stanno aggiungendo allo sci. E dunque i “sentieri della neve” potranno affiancarsi alle piste. Il ciclo-turismo in crescita in tutta Europa potrà trovare a Cerreto Laghi una meta e un punto di riferimento importante, tra Mar Ligure, Apuane e Appennino.

Tutte le attività sportive di montagna e Appennino possono individuare qui una base di servizi e strutture ricca e competitiva e ben collocata, come poche altre. I borghi storici di Sassalbo e Cerreto Alpi-col loro non indifferente patrimonio culturale-, possono essere rivalutati e riconnessi in un circuito che ha nella "città del Lago" il centro, dei servizi o di attivazione delle risorse umane.

Città del Parco Nazionale. Città dell’Appennino

L’inserimento di Cerreto Laghi nel perimetro del Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano  è stato inizialmente discusso e anche sofferto. Si temeva il “vincolo” del Parco sull’attività principe…quella legata agli impianti. Ha prevalso la scelta lungimirante  di investire sull' "essere Parco  Nazionale. Ora, a Parco avviato ,la paura si è dissolta. I problemi del modello di sviluppo incentrato sugli impianti e dallo sci alpino ci sono, ma sono altri. Clima, concorrenzialità delle Alpi, riduzione del sostegno pubblico, sostenibilità economica ecc…D’altro lato cresce la percezione del valore aggiunto di paesaggio e ambiente di cui si avvale il modello “Cerreto” :il Parco Nazionale è più di un “marchio” di valore, è un volano di ricerca e sviluppo. Eco Cluster è una tappa di questa ricerca

Il compito di un Parco Nazionale, circa la gestione di un neo- insediamento sul crinale quale Cerreto Laghi è veramente complesso. La tutela ambientale dev'essere un tutt’uno con l’accompagnamento di una evoluzione sicura sostenibile e competitiva dell’insediamento umano e dell’economia di servizi e loisirs turistici e residenziali.

D'altro lato tutte le opportunità, le suggestioni, le ricchezze che il Parco Nazionale rappresenta e mette in circuito, possono trovare in Cerreto Laghi un centro direzionale.

 

Conservazione, competizione ricerca e sviluppo

Conservazione e competizione, dinamismo e contraddizioni, natura e risorse umane ,storia e modernità, crisi e innovazione degli stili di vita..., sono tutti temi sui quali, la neo-città di Cerreto Laghi , è chiamata a realizzare una saldatura tra il passato della sua storia agro silvo pastorale, il presente di modello turistico industriale maturo e il futuro, di piccola città di montagna, laboratorio di servizi di green e soft economy, di turismi dolci, di intreccio di cultura e attività outdoor, di multifunzionalità delle imprese e dei lavori.

Se è vero che c’è bisogno, nel nostro paese, di dedicare più risorse alla ricerca e sviluppo….ciò è vero anche per l’Appennino. E a Cerreto Laghi , Eco Cluster, può aggiungere ai risultati specifici del progetto di ricerca, quello di aprire un laboratorio di identità e futuro per una comunità di operatori, che rappresenta una parte molto “stressata” ,ma anche molto viva e dinamica del cambiamento sul crinale dell’Appennino tosco Emiliano. Per il Parco Nazionale un punto di riferimento per i propri piani e programmi.

Il confronto, la condivisione, la concertazione, la collaborazione tra soggetti pubblici e tra questi e i privati hanno bisogno di punti di riferimento come questo. La prossima programmazione dei Fondi Europei è l’orizzonte economico/amministrativo cui traguardare il confronto che vogliamo aprire sempre di più su Cerreto Laghi, Appennino e Parco Nazionale….con una certezza: che il valore dell’Ambiente e del Paesaggio, la qualità e sostenibilità delle attività imprenditoriali, la relazione col Parco Nazionale e il territorio che rappresenta sono e saranno sempre più una ricchezza su cui investire.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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