Uno scatto per raccontare mille emozioni
( Sassalbo, 08 Febbraio 2014 )Sul sito de La Stampa il giornalista Andrea Ferreretto racconta #CerretoActive
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che, dall’alto dell’incrocio tra mare e montagna tutela una delle aree più belle e ricche di biodiversità in Italia, ha lanciato un concorso per la miglior foto su instagram. C’è tempo fino al 28 febbraio per postare, taggare, commentare e vedere pubblicate le foto sui social network del Parco: un concorso che è una sfida anche per il Parco e il territorio per rendere visibile la meravigliosa ambientazione dei luoghi, tra cime, boschi, borghi e sentieri innevati ma, soprattutto, perché avvia un percorso basato sulla descrizione delle emozioni dei singoli visitatori.
Un esperimento per cogliere quella miriade di scatti, parole e sensazioni che, oggi, in qualsiasi momento della nostra vita, descrivono in una sequenza interminabile, la vita di ciascuno di noi, che ci si trovi sull’autobus oppure in un bar o, questo è il senso della challenge, in un parco, immersi nel paesaggio e nel silenzio di un bosco.
Cambia il modo di raccontare la vita quotidiana, anche grazie alla possibilità di usare smartphone connessi alla rete e in grado di pubblicare una foto e condividerla con chi vogliamo ma resta, tuttavia, la possibilità di restare affascinati di fronte alla grande bellezza della Natura: il tentativo è proprio questo, per diffondere l’idea che un parco possa trasmettere emozioni traducibili in un twitter, un hashtag, un post.
Nuovi linguaggi per descrivere emozioni vere, capaci, tuttora, di affascinare grazie alla forza della natura, dei suoi colori e delle tradizioni locali che, grazie ai parchi riscoprono nuovo slancio e capacità di difendere il territorio.
Non a caso il premio in palio è un soggiorno in uno dei luoghi che, più di altri, caratterizzano il parco: il Mulino dei Briganti, un antico mulino, a Cerreto Alpi, immerso nel bosco, accanto al fiume Secchia. Un esempio di come, investendo in capacità e saperi, sia possibile rilanciare il territorio creando opportunità legate al turismo di comunità e alla riscoperta delle aree interne.
Perché da lì è tutto un fiorire di iniziative, di escursioni e di racconti: dalle passeggiate in ciaspole durante le notti di luna piena alla riscoperta dell’economia dell’Appennino, fatta di funghi, castagne e carbonaie.
Adesso sta tutto alla comunità degli igers tradurre in pratica questa sfida lanciata dal Parco dove una foto può servire a lanciare in rete un’idea di Appennino che sia, al tempo stesso, attuale e capace di evocare ricordi ed emozioni. Certo che, alla fine, resterà anche il profumo del vento che attraversa il bosco innevato, una cosa che, per il momento, il mio tablet non è ancora in grado di trasmettere.