Cerreto Laghi destinazione turistica 2020

Scenari di futuro sostenibile Cerreto Laghi, 6 Febbraio 2014

( Sassalbo, 03 Marzo 2014 )

Giovedì 6 marzo 2014 a Cerreto Laghi: Conferenza finale del progetto LIFE ECOCLUSTER. Immaginare e raccontare il futuro del Cerreto come destinazione turistica sostenibile. È questo il tema della conferenza finale del progetto europeo LIFE ECO-Cluster che si terrà giovedì 6 marzo a partire dalle ore 10.00 presso l'Hotel Cristallo di Cerreto Laghi.

L'evento sarà l'occasione per presentare i risultati ottenuti dal progetto che dalla fine del 2010 ha visto l'impegno del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano e dei partner – Comune di Collagna, CCFS soc. coop., Istituto Delta Ecologia Applicata e Certiquality Srl - per lo sviluppo di un modello di sistema di gestione ambientale per Cluster sperimentato nell'area del Cerreto.

All'incontro interverranno diversi soggetti che sono stati coinvolti nel corso del progetto tra cui i membri del Comitato di Gestione del Cluster Cerreto per condividere la propria visione del Cerreto nel 2020 immaginando l'evoluzione del Cerreto: Da stazione sciistica d'Appennino a destinazione turistica sostenibile, da aggregazione di alberghi e seconde case a comunità viva e poi a piccola città di montagna, continuando il percorso iniziato con ECO-Cluster.

«Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano è impegnato in un'azione di ricerca e sviluppo: nuove idee e nuovi approcci sono indispensabili di fronte alle difficoltà economiche vecchie e nuove del Cerreto,rese ancora più dure quest'anno da una stagione cattiva.Non c 'è alternativa all'innovazione fondata sulle risorse naturali,stagionali e geografiche Questa innovazione è affidata alle teste e alle mani di tutti , soggetti pubblici e operatori privati. Grazie al progetto Life EcoCluster, finanziato con Fondi Europei, Cerreto Laghi, infatti, è diventato un luogo di confronto, condivisione, concertazione, collaborazione tra soggetti pubblici e tra questi e i privati. Fino a pochi anni questo era solo e soltanto un luogo d’Appennino dello sci alpino. Una vocazione originaria da non perdere, da presidiare, aggiornando impiantistica e gestione al passo con le esigenze dell’utenza. Ma sempre di più emergono valori e potenzialità delle qualità ambientali e paesaggistiche del luogo. I servizi migliorano: innevamento artificiale, accessi, parcheggi, ma anche più qualità di ristorazione, di alberghi e di negozi. Siamo alla seconda/terza generazione di maestri di sci , operatori turistici, figli e nipoti dei pastori e carbonai di un tempo. Per la “stazione sciistica” è venuto il tempo della “maturità”. Non si cresce più. Anzi ci si difende: si resiste ai capricci del clima, dai deficit degli impianti sempre meno ripianati a suon di risorse pubbliche, si fa fronte anche alla curva discendente del mercato dello sci alpino classico. Passo passo – quasi inconsapevolmente – il Cerreto è diventato qualcosa di più: le presenze turistiche estive oggi superano ormai quelle invernali. La “stazione sciistica” è diventata una “destinazione turistica”. Ora può ambire a fare un altro passo: diventare un centro, una piccolissima città di montagna. “Città” dove la parola città non segue un numero di abitanti, ma piuttosto la presenza di servizi di livello. In questo contesto il Parco Nazionale è più di un “marchio” di valore, è un volano di ricerca e sviluppo. EcoCluster è una tappa di questa ricerca. Conservazione e competizione, dinamismo e contraddizioni, natura e risorse umane, storia e modernità, crisi e innovazione degli stili di vita..., sono tutti temi sui quali, la neo-città di Cerreto Laghi, è chiamata a realizzare una saldatura tra il passato della sua storia agro silvo pastorale, il presente di modello turistico industriale maturo e il futuro, di piccola città di montagna. EcoCluster e il modello di gestione che propone si presentano come un laboratorio di servizi di green e soft economy, di turismi dolci, di intreccio di cultura e attività outdoor, di multifunzionalità delle imprese e dei lavori, ma anche un laboratorio di identità e futuro per una comunità di operatori che rappresenta una parte, se pur “stressata”, molto viva e dinamica del cambiamento sul crinale dell’Appennino Tosco Emiliano. Per il Parco Nazionale, il progetto Eco Cluster è un punto di riferimento per i propri piani e programmi che si basa su una certezza: il valore dell’Ambiente e del Paesaggio, la qualità e sostenibilità delle attività imprenditoriali, la relazione col Parco Nazionale e il territorio che rappresenta sono e saranno sempre più una ricchezza su cui investire».

Programma:

Introduzione e presentazione del Progetto ECO-Cluster, Giuseppe Vignali, Direttore del Parco Appennino Tosco Emiliano e Project Manager del Progetto ECO--Cluster

La nuova legge Regionale sul turismo in approvazione: dai prodotti alle destinazioni, cosa cambia per l'Appennino, Pier Luigi Saccardi Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia

La nuova programmazione LEADER 2014-2020 quali opportunità per il Turismo sostenibile in Appennino, Luciano Correggi, Presidente GAL Antico Frignano e Appennino Reggiano

La candidatura a MaB UNESCO dell'Appennino Tosco Emiliano: La centralità del Cluster Cerreto, Fausto Giovanelli, presidente Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano

Un sistema di raccolta dei rifiuti differenziata all'avanguardia per le località turistiche di Appennino, Gianluca Paglia IREN Emilia

La riqualificazione ambientale del sistema degli spazi pubblici nell'area dei laghi cerretani, Maria Cristina Costa - Reggio Emilia e Arch. Francesco Lenzini - Politecnico di Milano.

Cerreto Laghi Carbon Free: come valorizzare le energie rinnovabili, Gildo Dallari, IREN Rinnovabili

Lo standard Ecocluster e l'esperienza del cluster Cerreto, Cristina Barbieri, Istituto Delta Ecologia Applicata e Stefano Aldini, Certiquality Srl

Conclusioni, Paolo Bargiacchi, Sindaco di Collagna

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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