Presentazione del libro di Sergio Tamagnini
( Sassalbo, 04 Agosto 2014 )A Cervarezza Terme, venerdì 8 agosto alle 17, presso Il Centro servizi verrà presentato il libro di Sergio Tamagnini, ‘Un direttore, una scuola, un territorio’, un viaggio attraverso le tradizioni e le piccole scuole di montagna dal 1945 a oggi.
Tamagnini è stato dirigente scolastico alla Direzione didattica di Castelnovo Monti per trentun’anni, dal 1979 al 2010, tanto che per tutti era semplicemente “il Direttore”. In pensione da pochi anni, ha dato alle stampe un libro che non attinge soltanto alle sue ricche esperienze personali, ma che, anche attraverso ricerche storiche e di archivio, ripercorre la storia delle istituzioni scolastiche locali a partire dall’immediato dopoguerra e fino ai giorni nostri. Seguendo l’evoluzione delle istituzioni scolastiche, infatti, si possono conoscere non solo i profondi cambiamenti avvenuti nella scuola, ma anche nella società, nei paesi, nelle attività e nella distribuzione della popolazione in Appennino.
«Ripercorrere la storia della scuola sul territorio comunale è stata un’esperienza davvero coinvolgente e appassionante – racconta Tamagnini – Ovviamente a questa ricerca si sono mescolati i miei ricordi personali, ma la cosa che reputo più interessante sono i cambiamenti sociali che emergono da questo percorso. Subito dopo la guerra, per esempio, solo nel capoluogo le scuole elementari erano frequentate da 1500 bambini. Oggi, invece, sono circa 600. E ancora. Alla fine degli anni Cinquanta nel territorio comunale c’erano ben 26 scuole: ogni frazione aveva un numero sufficiente di bambini e spesso gli istituti scolastici erano ospitati in normali case. Molto interessante è stato anche scoprire come sono nati e si sono diffusi gli asili: i primi sono stati quelli parrocchiali, ed anche in questo caso alcuni hanno visto la luce in piccole frazioni. A Costa de’Grassi, per esempio, aprì un asilo don Angelo Foroni. E poi c’erano numerose scuole serali o estive, anche queste presenti fin nelle più piccole frazioni, che consentivano ai tanti adulti che non avevano la licenza elementare di migliorare il loro livello culturale. Si trattava di famiglie di mezzadri, di braccianti – conclude “il direttore” Tamagnini – e la cosa che colpisce è vedere come non solo in alcune di queste frazioni non ci siano più bambini, ma che piccoli paesini, specialmente del crinale, siano oggi completamente disabitati e di fatto scomparsi».
Le scuole popolari per trent’anni, dal 1940 al 1970, hanno accompagnato, integrato e, specie nelle zone disagiate di montagna, surrogato la presenza delle scuole elementari. Le scuole sono passate dal momento forte degli anni cinquanta, con una presenza capillare sul territorio, al periodo degli ultimi anni del secolo, con una presenza ridotta ai soli due centri maggiori, il Capoluogo e Felina. Eppure le scuole materne ed elementari di montagna, come spiega lo stesso libro di Tamagnini, hanno saputo conservare una grande qualità didattica e una funzione sociali di primo piano soprattutto grazie alla loro capacità di fare rete e di costruire sinergie con tante Istituzioni, non ultimo il Parco Nazionale.
Il ricavato dalla vendita del volume verrà totalmente devoluto alla Fa.Ce. (Famiglie cerebrolesi associazione provinciale di Reggio Emilia).
Per informazioni: Museo del Sughero tel 0522890655 museodelsughero@unionecomuni.re.it