In Emilia dibattito sulla legge della Regione Toscana

A Castelnovo ne’ Monti: Dar valore alla terra: ritorno al futuro

( Sassalbo, 23 Settembre 2014 )

Tra le iniziative in preparazione della Fiera di San Michele, domani mercoledì 24, alle ore 20.30, nella sala del Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti, comune gemellato con Fivizzano in Lunigiana, si discuterà il progetto avviato dalla Regione Toscana per il censimento dei terreni lasciati incolti in Appennino, sia privati che del demanio, così da poterli avviare a un recupero, anche attraverso l’avvio di start-up giovanili. A presentare la Legge regionale sarà lo stesso relatore, il consigliere e presidente della commissione Agricoltura della Regione Toscana, Loris Rossetti, invitato al convegno “Dar valore alla terra: ritorno al futuro”. Al dibattito interverranno, tra gli altri il sindaco di Castelnovo Enrico Bini, il presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli, il consigliere della Regione Emilia Romagna, Marco Barbieri, il presidente del Consorzio Bonifica dell’Emilia Centrale. Marino Zani.

 “La legge - spiega Rossetti – intende rendere produttivo il patrimonio delle disciolte aziende agricole e dei terreni della Regione. Di qui l’istituzione della ‘Banca della terra’, ente regionale che comprende anche l’inventario di terreni e aziende agricole di proprietà pubblica e privata disponibili per il mercato. Pronti cioè a essere utilizzati in operazioni di compravendita, affitto o concessione. Tra i fini indicati in legge il rafforzamento delle opportunità di reddito delle aree rurali, attirando i giovani a diventare imprenditori agricoli, garantendo così un ricambio generazionale. Si investe, così, anche nella sicurezza del territorio, perché la cattiva gestione, l’incuria e la mancata manutenzione aggravano i problemi che si ripetono ad ogni pioggia. Importante quindi la salvaguardia contro il dissesto idrogeologico e le calamità naturali e per la tutela delle biodiversità e dell’ambiente. A proposito di tutela ambientale, un punto non estraneo a questa finalità è la previsione di un utilizzo dei terreni agricoli incolti, che saranno concessi ai privati dietro pagamento di un canone. I terreni incolti saranno resi disponibili con specifiche modalità previste in legge, quando la messa a regime costituisca necessità per la sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio. Saranno i Comuni – o Unioni di Comuni o Province – a censire i terreni abbandonati o incolti”.
“Anche in Emilia, e in particolare in Appennino – sottolinea il presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli - i terreni agricoli e boschivi, trascurati dai proprietari, costituiscono uno spreco e allo stesso tempo una risorsa che può essere messa in valore con benefici economici, ambientali e di tenuta del territorio per incrementare i livelli di sicurezza idrogeologica. Per questo abbiamo promosso il dibattito, invitando Rossetti a presentare la legge nei dettagli. Per il Parco Nazionale un più ampio e diffuso uso agroforestale è uno degli assi fondamentali anche in funzione della candidatura alla Rete MAB Unesco. Infatti, il nostro Ente in Toscana sostiene i Comuni nell’attuazione della legge”.

 
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