di Giuseppe Vignali, Direttore del Parco Nazionale
( Sassalbo, 02 Ottobre 2014 )Sabato 4 Ottobre sarà inaugurata la terza “Porta” lungo il versante sud del Parco: dopo la Porta degli Antichi borghi a Licciana Nardi e quella dei tre Parchi a Rometta di Fivizzano, è la volta della Porta delle Pievi e delle Vie storiche presso la Pieve di Santo Stefano a Sorano (Filattiera). La Pieve, o meglio la Pieve e il suo intorno, rappresentano uno spazio di grande importanza e delicatezza sui quali risulta difficile intervenire in qualunque modo. Questa zona fu abitata in epoche remotissime e venne costantemente mantenuta attiva per la sua importanza strategica poichè vi convergono le principali strade di comunicazione che risalivano la Val di Magra per sboccare nella valle del Po, attraverso l'Appennino. L'attuale pieve sorge su un precedente edificio di culto pagano: qui alcune statue-stele preistoriche stavano ad indicare un punto particolarmente importante; continuò ad essere zona 'sacra' vista la riedificazione sullo stesso luogo di edifici cultuali di epoca diversa. Questa è la pieve citata da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, nel suo viaggio verso Roma nell’anno 990, qui si trovano i resti di un’antica fattoria romana, tracce di strade millenarie ecc.
La pieve è in stile romanico, costruita interamente con ciottoli provenienti dal vicino fiume Magra: l’interno è a tre navate, divise da robusti pilastri, che terminano con tre absidi; sul lato sinistro si trova una particolare torre campanaria a sezione quadrata. Il fiume che ha fornito il materiale litoide per la costruzione nel 1700 ne ha causato anche la decadenza a causa dell’ insalubrita' dell’area per le frequenti piene del fiume che provocò anche lo spostamento nel borgo di Filattiera, situato in posizione piu' elevata.
Il progetto della porta del parco ha consentito il recupero di parte del prato antistante la Pieve e la razionalizzazione delle informazioni storiche e geografiche su un unico supporto che è anche il marchio territoriale del Parco nazionale. La porta del parco però è soprattutto l’avvio di un processo immateriale finalizzato a portare alla luce i valori del territorio: in questo caso le pievi e le vie storiche. Si tratta di un processo per approfondire, discutere, animare, far conoscere gli elementi culturali e naturali di un territorio ricchissimo come quello del Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano. Un primo startup della porta sarà un concorso fotografico per evidenziare la bellezza di numerose altre pievi comprese nei comuni del Parco: Pieve di santa Maria Assunta (Castelnovo nè Monti), Eremo della Pietra di Bismantova (Castelnovo nè Monti), Pieve San Vincenzo (Ramiseto), Pieve di Santa Maria Assunta di Minozzo (Villaminozzo), Pieve dei SS Lorenzo e Michele (Monchio delle Corti), Abbazia di S. Salvatore e San Giacomo dei Linari al Lagastrello (Comano), Pieve di San Paolo di Vendaso (Fivizzano), Pieve di Santa Maria Assunta di Crespiano (Comano), Pieve di Santo Stefano di Sorano (Filattiera), Pieve di San Pietro di Offiano (Casola in Lunigiana).
Di fianco alla Pieve, per la verità un po’ nascosto, il punto informazione gestito dall’associazione Farfalle in cammino, contenitore ideale per le attività di animazione e come punto di partenza di numerose iniziative del Parco in alta Lunigiana: trekking, gastronomia, eventi culturali, bike e mountainbike.