Alta Scuola di Turismo Sostenibile
( Sassalbo, 08 Aprile 2015 )Alcuni anni fa sulla rivista Focus la Pietra di Bismantova venne inserita tra le montagne più belle del mondo, tra il Cervino, Ayers Rock, il Mount Kenia e la Devil’s Tower, tanto per capirci. E' una montagna dalla forma incredibile e indimenticabile, che ha impressionato un poeta come Dante, e poi viaggiatori e alpinisti illustri.
C’è oggi una Pietra di Bismantova che in tanti conoscono, quella delle fantastiche pareti verticali di arenaria che si ergono nel tranquillo Appennino Reggiano, quella amata dagli arrampicatori che qui arrivano ormai anche dall’estero, dai turisti affascinati da un paesaggio dolce e potente nello stesso tempo.
Poi nello stesso luogo c’è una montagna molto meno nota, pochissimo fotografata e frequentata. E’ la Bismantova. La conoscono in pratica solo gli abitanti di Castelnovo ne’ Monti e delle sue frazioni, gli agricoltori soci delle latterie sociali, e i pochi escursionisti curiosi che camminano in un paesaggio meraviglioso con la testa rivolta in alto, verso le pareti che sbucano dai boschi e dai prati.
Una fascia verde di foraggere inframmezzate a boschi e borghi agricoli fa infatti da corona alla Pietra e alle sue pareti di arenaria. E' "la Bismantova" agricola che si snoda da Carnola a Campolungo attraverso i borghi di Ginepreto, Vologno e Casale, collegata da una strada che realizza un anello panoramico di 16 km, innestato per un breve tratto sulla SS 63 all'altezza di Castelnovo né Monti. Quest'area che si spinge verso sud fino al Secchia e ai Gessi Triassici, ospita oggi un'agricoltura di qualità raccolta attorno alle 2 latterie di Carnola e Casale. Nelle latterie di Carnola e Casale sono attivi punti di vendita diretta di prodotti locali, derivati dal latte e non solo. I borghi, un tempo esclusivamente agricoli, grazie alle qualità del paesaggio e alla felice esposizione stanno assumendo sempre più marcato valore e connotazioni residenziali. Presso l'antica chiesa di Ginepreto, in posizione panoramica tra la Pietra e il crinale appenninico è attivo l'agriturismo il Ginepro, Centro Visita del Parco. Una rete di sentieri, carraie agricole, risale dai borghi circostanti, fino alla rupe di Bismantova, raggiungendo l'anello più alto dei percorsi circostanti la parte rocciosa e raccordandosi con degli accessi alla sommità. Raggiungere la Pietra, a partire dai borghi agricoli, attraverso la fascia verde che la circonda, è una opportunità di escursioni facili, ben accessibili e di diversa lunghezza, godendo di panorami e scorci sempre diversi.
E' qui che il Parco Nazionale ha dato vita all'ambizioso progetto "La Bismantova", per valorizzare e far conoscere una montagna che non è verticale, ma quasi orizzontale, bella perché è piena di vita. E’ una montagna dove non si sente il profumo dei ghiacciai ma dei prati, e dove il vento porta i rumori e gli odori della terra coltivata, e sì, anche delle stalle.
Una Bismantova dove il turismo buono si intreccia con la storia dei Villanoviani, degli Etruschi e dei Liguri, dove il Parmigiano Reggiano è parte essenziale del paesaggio, dove i turisti possono capire la natura mentre si fa natura (come direbbe Lazzaro Spallanzani) e dove ci sono tante persone che qui vivono e lavorano, dove la spiritualità si è espressa con semplicità, dove i prati fioriti e gli orti testimoniano una continua attenzione alla terra.
E' questo il senso dei Laboratori pomeridiani di ASTA, che vedranno come aula il territorio della Bismantova, dove le persone, e poi la montagna, sono protagonisti.
Ha scritto Henry David Thoreau: «Un viaggiatore una volta chiese alla domestica di Wordsworth di mostrargli lo studio del suo padrone, e lei rispose “Questa è la biblioteca, ma il suo studio è là fuori, oltre la porta”».