Fondamentali e tempestivi nell'aderire alla candidatura nell'estate 2014, i consigli dei 38 comuni aderenti all'area MAB Unesco stanno tornando in questi giorni sul tema e sulle sue prospettive, dopo il riconoscimento formalizzato del Consiglio internazionale Unesco il 9 giugno a Parigi. Piazza al Serchio, VillaMinozzo, Monchio, Palanzano, Busana, Pievefosciana, S Romano, Langhirano, Berceto, Ramiseto, Filattiera, Vetto sono stati i primi a tornare sul tema votando un ordine del giorno di impegno e partecipazione alla futura governance del progetto.
Va sottolineata l’importanza essenziale della partecipazione dal basso. L’Area MaB non è un ente. Esiste un coordinatore, ma non un centro direzionale gerarchicamente sovraimposto. La Riserva MaB può operare solo attraverso concertazione e collaborazione volontaria. L’area MaB dell’Appennino Tosco Emiliano è dieci volte più grande del Parco Nazionale, anche per questo la partecipazione attiva e a partire dai singoli Comuni è assolutamente imprescindibile. Il riconoscimento Unesco è anche una responsabilità a cui è chiamato tutto il territorio. I consigli comunali rappresentano tutti i cittadini; possono catalizzare interessi pubblici e privati, sollecitare il mondo dell'impresa è quello dell'associazionismo a misurarsi coi valori e coi programmi della rete Uomo e Biosfera in tutte le diverse parti dell'Appennino. Ripassare dai consigli comunali è il primo atto di promozione e condivisione. Solo primo, assolutamente non esclusivo, ma necessario e, nuovamente, di valore fondativo. Entro settembre ci sarà molto probabilmente un passaggio di prima discussione in tutti i 38 consigli comunali.
Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale