Il cibo non è solo merce. I prodotti della terra non sono solo valore aggiunto. L’alimentazione non è solo consumo.
Sui temi dell’Expo di Milano, è questo l’avvertimento veicolato da UNESCO ITALIA con la mostra “Behind Food Sustainability”, inaugurata dal 1° maggio a Venezia. “Oltre il cibo la sostenibilità” è la traduzione letterale, purtroppo un po’ riduttiva, del senso profondo del messaggio.
La mostra racconta siti e aree diverse del mondo, dalle risaie cinesi all’agricoltura africana, per evidenziare che c’è una relazione profondissima tra consumi alimentari e stili di vita dei singoli e dei popoli. Una relazione altrettanto profonda esiste tra consumi alimentari, stili di vita da un lato e paesaggi agrari e ambiente del nostro pianeta dall’altro. La biosfera è segnata nel bene e nel male dall’azione e dai comportamenti di 7 miliardi di esseri umani che coltivano, producono, consumano, pensano, creano e trasformano in continuazione il mondo che li circonda e li ospita.
Non si può soffocare il mercato e non avrebbe senso pensare a un mondo di autarchie in cui coincidono autoproduzione e autoconsumo delle derrate alimentari. L’industria e il commercio consentono di sostentare popoli e territori che da soli oggi non basterebbero a se stessi.
Ma è altrettanto vero che è assurdo separare del tutto cibo, prodotti alimentari e stili di vita dall’ambiente e dal territorio in cui si vive.
Le leggi del mercato, la pura logica dello scambio e del profitto spesso cancellano identità peculiari e diversità, ricchezze naturali, culturali e di paesaggio.
Omologare al mercato globale gli stili di vita di tutte le latitudini e di tutti i popoli del mondo sarebbe un’ enorme perdita. Anche le difficoltà crescenti di produzioni d’Appennino come il Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, hanno, tra le loro cause, logiche di mercato che comprimono i valori e le peculiarità naturali e culturali.
Questo è il messaggio globale, firmato da UNESCO ITALIA e affidato alla mostra che sta “circuitando” sull’Appennino Tosco Emiliano. Al messaggio globale è aggiunto un focus “locale”, legato al riconoscimento MaB UNESCO rilasciato il 9 giugno: che relazione c’è tra il territorio appenninico, la sua storia, le sue produzioni di qualità, le sue risorse naturali, i suoi stili di vita e in definitiva il suo futuro?
Ha questo territorio delle potenzialità inespresse da indagare? Ha qualche marcia in più da innestare proprio nel rapporto tra uomo e biosfera? Ha qualche parola da dire, a se stesso e a tutti sulla innovazione possibile o sul miglioramento, la competitività e la sostenibilità degli stili di vita che qui si possono sperimentare?
La mostra offre suggestioni e stimoli per cercare e dare risposte.
Fausto Giovanelli