Con la cerimonia di Bologna e la consegna dell'attestato del dicembre scorso si è chiuso il tempo delle presentazioni e delle celebrazioni.
Inizia un tempo di approfondimento, riflessione, maturazione di idee; un tempo in cui individuare primi punti di riferimento prime azioni fondative
In proposito vorrei esporre alcune prime riflessioni e proposte.
MAB Unesco è un'operazione “culturale” prima di essere un'operazione “commerciale”.
MAB Unesco è sinonimo di scienza, cultura , educazione. Non è un Ente,non è un soggetto amministrativo , non è un budget da spendere.
C'è un'attesa diffusa di vantaggi economici, magari immediati. A mio avviso i vantaggi economici ci potranno essere e ci saranno solo se si investirà appieno e in pieno sul “core business” dell'Unesco: la educazione, la scienza e la cultura. Del resto è noto a tutti che, allo stadio di sviluppo in cui si trova l'Italia e anche l'Appennino, sono le risorse umane la loro motivazione, le loro capacitazioni, il loro grado di conoscenza, il primo è più potente dei fattori dello sviluppo.
Mab Unesco è anche - ma solo in seconda linea - valore economico diretto e immediato.
E’ noto a tutti il valore di comunicazione e prestigio territoriale connesso alla semplice parola Unesco. E’ aperta, anche a livello mondiale, la discussione su come MaB Unesco possa far crescere la “green economy” delle aree riconosciute attraverso ” branding labelling, certification”, cioè attraverso la valorizzazione della qualità dei prodotti , dei servizi , dei servizi ecosistemici , degli stili di vita e anche dei valori culturali in essi insiti.
Solo un esempio: il Parmigiano Reggiano – forse il prodotto di maggior notorietà dell’area - non ha saputo mettere in valore su grande scala i grandi contenuti storici e culturali che include ed esprime. Sul territorio d’Appennino è stato trattato come una materia prima da vendere, a quintali, a tonnellate, a migliaia di forme; cioè come una commodity, piuttosto che come un prodotto finito di qualità. Nessuna politica, nessuna strategia è stata posta in atto per mettere in valore il territorio e il paesaggio di provenienza, anche laddove è ancora ben visibile la relazione tra prodotto e paesaggio.
Tra le azioni iniziali va considerata certamente la messa in opera di segnaletica e marcatori territoriali dell’area MaB e l’adozione di linee guida per l'utilizzo del logo da parte di soggetti e attività pubbliche. Per un supporto promozionale a circuiti economici e di mercato può partire subito una ricerca sul campo in relazione con quella che la rete internazionale ha avviato proprio nel dicembre scorso.
MAB Unesco ha già attratto sul territorio qualche risorsa finanziaria aggiuntiva, da parte dell'Unione Europea, Ministero dell'Ambiente, Regioni molto significative e per questo importanti.
Si tratta comunque di “briciole”( in tutto ad oggi € 210.000 in parte già spesi per la mostra (dal Ministero) in parte da erogare dalla regione Emilia Romagna).
Questa capacità di attrarre risorse aumenterà, ma dovesse anche moltiplicarsi non sarà mai consistente e determinante per il suo volume.
MAB Unesco non sarà mai importante perché porta soldi nel senso che pioveranno risorse.
Sarà importantissima se aumenterà le capacitazioni, cioè la forza culturale ed economica del territorio e dei suoi abitanti, di operare, di competere e vincere sfide di impresa, lavoro, qualità in tutti i campi.
Se ciò è vero, se ne deve dedurre che l'azione “all'interno” del territorio è importante tanto quanto quella per promuoverlo e farlo sostenere all’Esterno.
L’azione “culturale” non è meno importante e meno concreta di quella pubblicitaria e d’ immagine!!! Anzi la seconda senza la prima non potrà avere né credibilità né futuro.
Tutti sanno del riconoscimento Mab Unesco, quasi nessuno conosce il “perché”, che va approfondito e condiviso perché è sui “perché” che si devono fondare le motivazioni e le innovazioni.
La partecipazione non è solo importante. E’essenziale. E’tutto.
Non è altro rispetto la governance della MaB. E’ la sostanza della governance. MaB agisce solo sulla base di volontà, condivisione, progetti e iniziative “dal basso”. Dunque enti pubblici, scuole, università, imprese, associazioni economiche o culturali possono avanzare proposte, prendere iniziative, costruirle, discuterle e condividerle. Del resto alcune scuole hanno già preso e con successo iniziative raccogliendo finanziamenti europei e da diversi comuni stanno arrivando sollecitazioni e proposte.
Da quanto detto sopra, potrebbe apparire che l’operazione MAB Unesco sia fortemente astratta.
Ma si può pensare anche il contrario. Nella crisi di ideologie, partiti, corpi intermedi possiamo individuare nell’ approccio Unesco e nell’idea sempre più affermata di sviluppo sostenibile, qualcosa di solido e concreto, che viaggia nella testa di miliardi di persone e dunque nel senso di marcia della storia.
Qualcosa di più del buon governo, qualcosa di più dell'opportunità e delle strategie, sempre mirate alle prossime elezioni. In questo caso la “strategia” per l'Appennino guarda alle prossime generazioni.
Con Gennaio 2016 comincia la costruzione degli organi per la governance indicati nel documento di candidatura approvato dall’Unesco. Dobbiamo preparare le basi di idee e programma per la prima riunione dell'Assemblea consultiva permanente.
Invitiamo tutti i soggetti firmatari della candidatura a discutere, o commentare pubblicamente, in forma diretta o riservata queste prime considerazioni, per costruire un pensiero condiviso e una base di riferimento per l’Assemblea consultiva permanente, che si può prevedere tra marzo e aprile.
Fausto Giovanelli – presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano