Agenti a 4 zampe contro il bracconaggio

( Sassalbo, 10 Gennaio 2017 )

Il Corpo Forestale dello Stato, ora Comando Unità per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri, si sta dotando in tutta Italia di agenti a 4 zampe e anche al Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano ne sono arrivati due grazie al Progetto LIFE M.I.R.CO! Si chiamano Alma e Loba, sono rispettivamente un Labrador e un Pastore Tedesco, e affiancheranno gli agenti dei Carabinieri nella lotta all'avvelenamento della fauna selvatica, una delle forme più subdole di bracconaggio, vera piaga soprattutto in alcune aree appenniniche. I cani antiveleno sono in grado di fiutare esche, bocconi, carcasse e tutto quanto può essere pensato per avvelenare lupi, orsi, volpi, tassi ma anche cani e gatti e più in generale tutti quegli animali la cui dieta è a base di carne o onnivora. Un prezioso contributo per la bonifica del territorio e avviare le indagini per perseguire i colpevoli. Sarebbe bello se ogni Stazione dei Carabinieri Forestale in Italia si potesse dotare di questi cani, nell'attesa il Parco Nazionale e i suoi agenti mettono a disposizione Alma e Loba anche al di fuori dei propri confini amministrativi, per intervenire laddove siano segnalati episodi di avvelenamento certo o presunto.

“I nuclei antiveleno costituiscono un tassello importante dell'attuale trasformazione del Corpo Forestale in specialità dei Carabinieri, cioè come unità completamente dedicata all’ambiente nelle sue molteplici sfaccettature – spiega Giuseppe Piacentini capo del Coordinamento Territoriale Ambiente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - I nostri cani sono stati addestrati in Spagna dove la Guardia Civil ha istituito i primi nuclei antiveleno per arginare un problema che là è molto sentito. È evidente che i bocconi avvelenati costituiscono un problema per una corretta gestione faunistica, in quanto agiscono in modo indistinto, ma anche per la sicurezza pubblica, soprattutto nei contesti antropizzati.

I due nuclei antiveleno, attualmente presenti nei Parchi Nazionali dell’Appennino Tosco Emiliano e nelle Foreste Casentinesi, sono potenzialmente utili a coprire tutto il territorio regionale per le necessità attuali e possono essere attivati da Enti pubblici o dai sindaci attraverso il nostro Comando regione forestale; lavorano quindi su tutto il territorio perché dotati anche di automezzi e di personale idoneo. Siamo all'inizio ma contiamo di essere all'altezza di un buon lavoro”.

Contro il bracconaggio si chiede la collaborazione di tutti, semplici cittadini, associazioni agricole, venatorie e ambientaliste, escursionisti e sportivi per denunciare fatti inerenti o richiedere una ispezione. 

Silvia Baglioni Ufficio Stampa Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano +39 3398270724 – ufficiostampa@parcoappennino.it www.parcoappennino.it

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

L'Appennino che si innalza tra il mare di Toscana e la pianura dell'Emilia, respira le arie dell'Europa e quelle del Mediterraneo.
Il Crinale corre sul filo dei 2000 metri.
È un sentiero, sospeso tra due mondi che nelle 4 stagioni cambiano, ribaltano e rigenerano i colori, le emozioni, i profumi e le prospettive.
Si concentra qui gran parte della biodiversità italiana favorita dalla contiguità della zone climatiche europea e mediterranea.
Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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