25 anni dall’approvazione Direttiva Habitat

Stato d’attuazione in Emilia-Romagna

( Sassalbo, 16 Maggio 2017 )

Mercoledì 24 maggio dalle ore 9.00 alle 13.30 a Bologna, presso la Sala Poggioli - Terza Torre Viale della Fiera 8, si svolgerà l’incontro ‘L’attuazione della Direttiva Habitat in Emilia-Romagna a 25 anni dalla sua approvazione: lo stato di conservazione delle zone umide di pianura’.  Partecipano ai lavori Enzo Valbonesi (Regione Emilia-Romagna), Francesco Besio (Regione Emilia-Romagna), Roberto Tinarelli (AsOER – Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna ONLUS), Rossano Bolpagni (Università di Parma e Pier Luigi Viaroli (Università di Parma). Il workshop sarà l’occasione per fare il punto su: lo stato di attuazione della Direttiva Habitat in Emilia-Romagna; lo stato di conservazione dell’avifauna: bilancio a 25 anni dall’avvio del processo di istituzione della Rete Natura 2000; la presentazione dello studio sullo status di conservazione delle zone umide; gli ecosistemi e risorse naturali: le possibili soluzioni dei conflitti in atto.  

Gli organizzatori, in una nota, spiegano il senso dell’iniziativa: ”Quest’anno ricorre il 25° anniversario dell’approvazione della Direttiva 92/43/CEE “Habitat”. In Italia la Direttiva è stata recepita solamente nel 1997, e l’avvio della sua attuazione è stato contrassegnato da fasi altalenanti segnate anche da diverse procedure di infrazione comunitarie. Inoltre, fino ad ora non è stato effettuato alcun raccordo normativo tra i Parchi e i siti della Rete Natura 2000 posti al loro esterno. L’Emilia-Romagna, a differenza di altre realtà regionali, tra la fine degli anni ‘90 e il 2005, ha designato molti siti (medio-piccoli) collocati per lo più nelle aree agricole di pianura dove i conflitti tra conservazione del-la biodiversità ed attività antropiche sono particolarmente acuti. In altre parole se la superficie complessiva dei Siti (SIC e ZPS) della nostra Regione non è molto elevata essi sono però ben distribuiti su tutto il territorio e costituiscono potenzialmente i nodi di una vera rete ecologica regionale. Oggi, così come per i Parchi anche per Rete Natura 2000, l’Italia ha colmato, almeno sulla carta, gran parte del divario rispetto agli altri paesi europei. Purtroppo restano tantissime cose da fare tra le quali quella di rispondere a numerose osservazioni che la Commissione ha rivolto da circa due anni al nostro paese sulle procedure per la Valutazione di Incidenza e più in generale sulla non piena e adeguata gestione dei siti stessi. Siccome le ricorrenze come questa debbono servire per compiere an-che un’analisi delle cose fatte e per mettere a fuoco quelle che restano da fare, abbiamo deciso di approfittarne per svolgere una giornata di incontro nella quale, oltre a tracciare una breve cronistoria della nascita e dell’evoluzione della Rete Natura 2000 nella nostra regione, vogliamo presentare i risultati di un recentissimo lavoro svolto per conto della Regione dall’Università di Parma, relativo ad un buon numero di aree umide della pianura, alla loro importanza e alle condizioni neces-sarie per mantenerne l’efficienza ecologica”.

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Un parco tra Europa e Mediterraneo

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Oggi sempre di più sono turisti ed escursionisti, con gli scarponi, con i bastoni, con le ciaspole o i ramponi, con gli sci e con le biciclette. Ognuno può scegliere il modo di esplorare questo mondo, da sempre abitato e vissuto a stretto contatto con la natura e le stagioni che dettano ogni giorno un'agenda diversa.

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