Dall’Appennino al Mare lungo le arterie dell’acqua
( Sassalbo, 08 Giugno 2017 )Oggi 8 giugno l’ONU celebra la Giornata Mondiale degli Oceani che per l’edizione 2017 è stata intitolata “I nostri oceani, il nostro futuro”. La sensibilità su questo tema è forte anche in tutto il Parco Nazionale e nella Riserva di Biosfera Unesco nell’Appennino tosco – emiliano. Nei nostri crinali, infatti, nascono e si diramano una quantità di rivoli, torrenti e fiumi come il Secchia, il Dolo, l’Enza, il Taro, il Parma e altri affluenti del Po; allo stesso modo il versante toscano è ricco di sorgenti da cui prendono origine affluenti e fiumi come il Marga e il Serchio. La fitta rete di corsi d’acqua, i depositi glaciali, i numerosi laghi, i sistemi lacustri, le torbiere, le zone umide, fanno dell’Appennino uno straordinario serbatoio d’acqua. Ci troviamo, infatti, sul confine climatico tra Europa e Mediterraneo, dove la ricchezza d’acqua contribuisce sicuramente allo sviluppo di ecosistemi complessi e habitat naturali di particolare valore per la loro biodiversità. L’acqua dell’Appennino, a seconda della strada che intraprende, arriva al Tirreno o all’Adriatico, sostenendo lungo il suo tragitto le comunità residenti, impegnate in attività secolari che hanno contribuito a disegnare il paesaggio: un prezioso patrimonio tutelato e caratterizzato da innumerevoli borghi, da una fittissima rete di percorsi, da ampie foraggere, da faggete, da castagneti e da produzioni artistiche, culturali, agricole e alimentari.
L’acqua stessa è elemento essenziale dell’identità del territorio e anche per questo chi vive in Appennino sa bene quanto essa sia un fattore determinante per il futuro di tutti.